Molte zone della Romagna sono in allerta rossa

Per il rischio di allagamenti in comuni già danneggiati dalle alluvioni degli ultimi due anni, come Faenza e Bagnacavallo

Tre persone osservano il fiume Lamone a Faenza, nel pomeriggio del 14 marzo 2025 (ANSA/ MAX CAVALLARI)
Tre persone osservano il fiume Lamone a Faenza, nel pomeriggio del 14 marzo 2025 (ANSA/ MAX CAVALLARI)
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L’intensa perturbazione che sta interessando una parte dell’Emilia-Romagna e della Toscana continuerà nelle prossime ore e rischia di causare gravi danni nella notte fra venerdì e sabato, quando le piene dei fiumi che nascono sull’Appennino raggiungeranno la pianura. Per questo l’allerta rossa diramata dalle autorità dell’Emilia-Romagna e dalla Protezione civile per la giornata di venerdì 14 marzo è stata estesa anche per sabato 15 a una parte della Romagna e delle province di Bologna e Ferrara.

La situazione più critica è quella del fiume Lamone, la cui piena era attesa fra le 20 e le 21 a Faenza, una delle città romagnole più danneggiate dalle alluvioni del 2023 e del 2024. Il presidente della regione Michele de Pascale ha detto che a Faenza il Lamone sembra aver raggiunto il livello massimo nella serata di venerdì, mentre sta continuando a salire in altre aree. Dopo aver superato Faenza proseguirà nella notte verso i comuni di Russi e Bagnacavallo, a sua volta danneggiato nell’alluvione del settembre del 2024, fino ad arrivare a quello di Mezzano intorno alle 5 della mattina.

Il fiume Lamone tra Santerno e Villanova di Bagnacavallo, in provincia di Ravenna, il 14 marzo 2025 (Barbara Mazzolani)

– Leggi anche: Cosa bisogna fare durante un’alluvione per stare più al sicuro

Il comune di Ravenna ha deciso la chiusura delle scuole per sabato, così come il comune di Faenza. A Faenza sono state sospese anche tutte le attività sportive e culturali in programma per venerdì e sabato, e saranno chiusi sia i centri per persone disabili e per anziani. «Per tutti coloro che si trovano nelle immediate vicinanze dei corsi d’acqua ho disposto di rimanere ai piani alti», ha detto il sindaco Massimo Isola in un messaggio diffuso sui social, «non recatevi per alcun motivo nelle cantine, ai piani interrati o nelle vicinanze dei corsi d’acqua». Nel pomeriggio inoltre è stata disposta la chiusura di alcune strade e ponti in città.

A Faenza, che ha quasi 59mila abitanti, la situazione è preoccupante perché il fiume Lamone ha raggiunto livelli di piena senza precedenti a Marradi, nell’Appennino e dunque a monte della città, e poi ha esondato a Brisighella, un comune di 7mila abitanti ai piedi dell’Appennino. Sempre a Marradi e a Palazzuolo sul Senio, nell’Appennino toscano, alcune strade sono state interrotte dalle frane.

L’esondazione a Brisighella, in provincia di Ravenna, 14 marzo 2025 (ANSA, Andrea Tritella)

A Bagnacavallo, dove vivono circa 16mila persone, a sud di Faenza, il comune ha ordinato l’evacuazione totale fino a 300 metri di distanza dal fiume. Lo stesso ordine è stato dato anche nelle frazioni di Santerno, Ammonite, Boncellino, Traversara, Villanova e Glorie; fino a un chilometro di distanza invece i cittadini hanno l’ordine di salire ai piani alti delle abitazioni. A Lugo, sempre in provincia di Ravenna, sono state fatte evacuare in via precauzionale le persone in condizioni di salute fragili che vivono entro 300 metri dal fiume Santerno. Anche a Bagnacavallo inoltre sono state chiuse le scuole e sospese le attività sportive e di aggregazione.

De Pascale, ha detto che al contempo si stanno monitorando anche il Reno e gli altri fiumi che scorrono in pianura, il cui livello delle acque è aumentato in seguito alle piogge della notte.

L’allerta rossa per domani riguarda il rischio idraulico, ovvero di allagamenti e alluvioni, mentre il rischio idrogeologico, che invece riguarda frane e colate di fango, dovrebbe diminuire con lo spostamento della perturbazione. L’allerta rossa è il massimo livello di criticità e indica situazioni meteorologiche estreme che possono provocare gravi danni a persone o cose. Per domani in molte zone collinari e appenniniche è prevista comunque allerta arancione, quella che mette in guardia da rischi minori: indica piogge intense e molto abbondanti, con possibili danni.

Un altro fiume romagnolo per cui c’è preoccupazione è il Senio, che passa per il comune di Castel Bolognese, che si trova in provincia di Ravenna, contrariamente a quanto farebbe pensare il nome, e ha circa 9mila abitanti. Era stato a sua volta tra le località colpite nelle alluvioni del 2023.

– Leggi anche: Il nuovo piano dell’Emilia-Romagna contro le alluvioni