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  • Venerdì 14 marzo 2025

Lo storico accordo tra Kirghizistan e Tagikistan

Ha messo fine a vecchie dispute territoriali su oltre mille chilometri di confine, che avevano causato anche gravi scontri

Il presidente del Tagikistan Emomali Rahmon insieme al presidente del Kirghizistan Sadyr Japarov (Presidenza del Kirghizistan)
Il presidente del Tagikistan Emomali Rahmon insieme al presidente del Kirghizistan Sadyr Japarov (Presidenza del Kirghizistan)
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Giovedì Kirghizistan e Tagikistan, in Asia centrale, hanno firmato uno storico accordo che definisce i circa mille chilometri di confine che li separano, oggetto di una radicata disputa territoriale le cui ragioni risalgono ai tempi in cui facevano parte dell’Unione Sovietica. Da allora ci sono stati vari momenti in cui i due paesi si sono scontrati, l’ultimo a settembre del 2022, quando in pochi giorni vennero uccise e ferite decine di persone da entrambe le parti e più di 100mila furono sfollate solo in Kirghizistan.

L’accordo è stato firmato dal presidente tagiko Emomali Rahmon e da quello kirghiso Sadyr Japarov: ora dovrà essere approvato da entrambi i parlamenti, ma è una formalità.

La prima conseguenza concreta è stata la riapertura dei valichi di frontiera, che erano stati chiusi per quasi 4 anni, in seguito a scontri nel 2021. L’accordo ha stabilito inoltre l’utilizzo condiviso di alcune strade lungo il confine, e che verranno costruite due nuove autostrade di circa 3 chilometri l’una, a cui verrà concesso uno status neutrale.

Gli accordi hanno poi assegnato diverse decine di migliaia di chilometri quadrati di pascoli all’uno o all’altro paese. Una questione che aveva reso difficili i negoziati, durati diversi mesi, era stata l’assegnazione dei pascoli attorno alla città di Vorukh, di fatto un comune tagiko in territorio kirghiso: alla fine sono andati al Tagikistan in cambio di altri pascoli in altri territori. Un’altra era stato il ponte di 20 metri nell’area di Tort-Kocho, molto usato dai residenti dei distretti di Leilek e di Bakten: in base agli accordi sarà territorio del Kirghizistan.

I confini che per decenni hanno generato le dispute territoriali tra i due paesi erano stati tracciati in epoca sovietica, in modo parziale, incompleto e senza tenere conto della distribuzione dei diversi gruppi etnici presenti sul territorio. L’accordo firmato giovedì tiene in considerazione le mappe post 1991, cioè in seguito alla caduta dell’Unione Sovietica.

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