Chi sono i separatisti che hanno sequestrato il treno in Belucistan
Oggi si chiamano Esercito per la Liberazione del Belucistan, prima in altri modi ma da sempre chiedono l'indipendenza della regione dal Pakistan

Il sequestro del treno nella provincia pakistana del Belucistan, avvenuto tra martedì e mercoledì, è stato compiuto dai membri dell’Esercito per la Liberazione del Belucistan (BLA), il principale gruppo armato separatista della zona. Nell’operazione sono state uccise più di 50 persone: è stato l’ultimo di una serie di attacchi violenti compiuti dal BLA, che chiede l’indipendenza del Belucistan e accusa il governo pakistano di sfruttare la regione in modo ingiusto.
La provincia del Belucistan si trova in una zona montuosa nell’ovest del Pakistan, al confine con l’Iran e con l’Afghanistan. È la provincia più estesa del paese, ma anche la meno popolata: il suo territorio occupa quasi metà del Pakistan ma ci vive appena il 6 per cento della popolazione complessiva, ossia 15 milioni di persone su un totale di 240.
Si stima che in Belucistan vivano circa 9 milioni di persone di etnia beluci. Formano un gruppo seminomade, di religione musulmana sunnita, con una propria lingua che appartiene alla famiglia di quelle persiane. Il Belucistan è la provincia più povera del Pakistan, nonostante abbia ingenti risorse minerarie, principalmente di oro e rame: i separatisti del BLA accusano il governo del Pakistan di sfruttare le risorse naturali della zona senza compensare in modo adeguato gli abitanti, per esempio senza investire in progetti di sviluppo.
Gli scontri tra separatisti beluci e governo centrale vanno avanti da decenni e iniziarono con la nascita dello stato del Pakistan. Nel 1947 l’impero britannico divise quella che era stata la colonia dell’India britannica in due stati separati e indipendenti, l’India e il Pakistan. In quell’occasione fu deciso, tra le altre cose, che la provincia del Belucistan avrebbe fatto parte del Pakistan, nonostante l’opposizione dei nazionalisti che avrebbero voluto formare una nazione a sé stante. Negli anni ci sono stati periodi di relativa calma e altri nei quali gli attacchi sono stati più intensi e frequenti, per esempio tra gli anni Cinquanta e Settanta e poi dal Duemila, quando fu fondato l’Esercito per la Liberazione del Belucistan.
– Leggi anche: Il sequestro del treno in Belucistan è finito con più di cinquanta persone uccise
Il governo centrale del Pakistan cerca di contrastare il BLA con operazioni d’intelligence e azioni violente. L’esercito e vari gruppi paramilitari sono stati spesso accusati di arrestare in modo arbitrario persone sospettate di far parte dei gruppi separatisti, e di torturarle restando impuniti. Negli anni decine di migliaia di persone nella provincia sono “scomparse”, ossia non se ne è più saputo niente.

Attivisti beluci mostrano le foto dei propri familiari scomparsi durante una protesta a Islamabad, in Pakistan, nel 2023 (AP Photo/Anjum Naveed)
Oltre al governo, i separatisti beluci si oppongono anche alla forte presenza della Cina nel territorio in cui vivono. In Belucistan ci sono vari progetti legati al cosiddetto “Corridoio economico Cina-Pakistan” (CPEC), che si inserisce nella più ampia “Nuova Via della Seta”, l’iniziativa promossa dalla Cina che prevede grandi investimenti su infrastrutture in tutto il mondo. I separatisti del BLA vedono questi progetti come ingerenze esterne e li considerano un ulteriore ostacolo all’ottenimento dell’indipendenza.
La Cina gestisce varie miniere in Belucistan, e tra le altre cose ha costruito un grande porto e un aeroporto nella città di Gwadar. A marzo del 2024 un gruppo di separatisti attaccò il porto e ci furono violenti scontri con la polizia, nei quali morirono almeno otto membri del BLA. Ad agosto invece ci furono estese proteste e scontri vicino all’aeroporto, che poi è stato inaugurato lo scorso gennaio.
Negli anni i membri del BLA hanno compiuto molti altri attacchi contro edifici o persone legate alla Cina. Lo scorso ottobre alcuni separatisti assaltarono un convoglio all’aeroporto di Karachi, la seconda città più grande del Pakistan, uccidendo due persone di nazionalità cinese. Nel 2018 provarono ad attaccare il consolato cinese a Karachi con granate ed esplosivi: furono bloccati dalla polizia, e almeno tre separatisti furono uccisi.

Una parte del porto di Gwadar, in Belucistan (AP Photo/Anjum Naveed)
Oltre a indicare una specifica provincia del Pakistan, il termine “Belucistan” si usa anche per riferirsi a una regione dell’Asia sud-occidentale che comprende parti di Pakistan, Iran e Afghanistan: ci sono comunità beluci anche nelle zone al confine tra quei paesi. In Iran in particolare è attivo Jaish al Adl, un gruppo sunnita composto da persone di etnia beluci che compie frequenti attacchi terroristici contro l’Iran (che invece è governato da una teocrazia sciita). A gennaio del 2024 Iran e Pakistan si attaccarono a vicenda nelle zone di confine, per colpire le basi dei gruppi separatisti.
L’Esercito per la Liberazione del Belucistan è solo uno dei vari gruppi armati attivi in Pakistan: tra gli altri ci sono l’ISIS-K, affiliato allo Stato Islamico, e il TTP, i cosiddetti talebani pakistani.