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  • Giovedì 13 marzo 2025

La Russia dice di aver riconquistato Sudzha, nella regione di Kursk

Era la città più importante tra quelle occupate dall'Ucraina: nel frattempo un consigliere di Putin ha detto che alla Russia non conviene un cessate il fuoco

Un soldato ucraino a Sudzha il 16 agosto 2024 (AP Photo)
Un soldato ucraino a Sudzha il 16 agosto 2024 (AP Photo)

Giovedì il ministero della Difesa russo ha detto di aver riconquistato Sudzha, la città principale tra quelle occupate dall’Ucraina nella regione russa di Kursk. L’Ucraina non ha ancora confermato di aver perso il controllo della città, ma nei giorni scorsi vari ufficiali avevano detto che i soldati si stavano ritirando da molte postazioni nella zona. Le notizia potrebbe avere delle conseguenze per il cessate il fuoco di 30 giorni proposto da Stati Uniti e Ucraina questa settimana.

Poco dopo la notizia della conquista di Sudzha Yuri Ushakov, un consigliere del presidente russi Vladimir Putin sulle questioni di politica estera, ha detto in un’intervista di essere contrario al cessate il fuoco. Per Ushakov una tregua darebbe all’esercito Ucraino la possibilità di rifiatare e di riorganizzarsi, proprio in un momento in cui le forze russe sono in vantaggio militarmente. Putin non si è ancora espresso sulla proposta di tregua, ma è probabile che lo farà a breve, forse già oggi.

Dalla scorsa settimana la Russia sta conducendo una rapida controffensiva per riprendere il pieno controllo della regione: sta avanzando rapidamente e i soldati russi sono quasi riusciti ad accerchiare quelli ucraini.

Sudzha si trova a una decina di chilometri dal confine russo e ha circa 6mila abitanti. Il giornale russo indipendente Meduza aveva annunciato la ritirata degli ucraini già ieri, quindi un giorno prima del comunicato del ministero della Difesa. Sempre mercoledì una fonte rimasta anonima, ma associata all’intelligence militare ucraina, aveva detto al think tank statunitense Institute for the Study of War che i soldati ucraini si stavano ritirando dalla città. Anche il capo dell’esercito ucraino, Oleksandr Syrskyi, aveva confermato la ritirata nella zona, dicendo che i soldati si stavano ritirando verso postazioni più favorevoli per mantenere la linea del fronte.

In azzurro sono evidenziati i territori russi nel Kursk occupati dall’Ucraina il 12 marzo. Fonte: DeepStateMAP

Al momento non è chiaro se le truppe ucraine si siano effettivamente ritirate del tutto, oppure se abbiano lasciato solo le parti centrali della città. Su Telegram circola un video, diffuso da un canale vicino alla Russia, che mostrerebbe dei soldati sventolare la bandiera russa nel centro di Sudzha, ma al momento è difficile da verificare in modo indipendente. Nel Kursk, a fianco dei soldati russi combattono anche migliaia di soldati nordcoreani.

Mercoledì il presidente russo Vladimir Putin era andato nella regione di Kursk e aveva visitato i territori riconquistati. Il governo ha diffuso alcune sue foto in uniforme militare (abiti che indossa raramente), in cui lo si vede con il capo delle forze armate russe Valery Gerasimov in una struttura militare. Da lì Putin ha esortato i soldati russi a cacciare definitivamente gli ucraini dalla regione. Ha inoltre chiesto che eventuali prigionieri di guerra siano processati e puniti come terroristi.

Vladimir Putin con il capo di stato maggiore russo Valery Gerasimov (in secondo piano) in visita a una base militare nella regione di Kursk, il 12 marzo (Russian Presidential Press Service via AP)

La rapida avanzata della Russia nella regione di Kursk è uno sviluppo molto negativo per il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che negli ultimi mesi aveva presentato i territori occupati come un possibile elemento di scambio per ottenere maggiori concessioni dalla Russia nel corso di futuri negoziati per la fine della guerra.