La Siria ha approvato la sua Costituzione provvisoria
È basata sulla giurisprudenza islamica, ma il presidente al Sharaa ha detto che conterrà garanzie per donne e minoranze: bisogna vedere quali

Giovedì Ahmed al Sharaa, il presidente ad interim della Siria, ha approvato una Costituzione provvisoria per il paese: è basata sulla giurisprudenza islamica e resterà in vigore per i cinque anni di quello che il governo definisce il «periodo di transizione», durante i quali sarà stilata una Costituzione definitiva.
Il testo non è stato diffuso, ma al Sharaa e altri suoi collaboratori ne hanno presentato il contenuto in una conferenza stampa trasmessa in televisione. Hanno confermato che la giurisprudenza islamica sarà la «principale fonte» del diritto, e aggiunto che il testo garantisce i diritti delle donne e «la libertà di opinione, espressione e stampa». Resta però da vedere se ed eventualmente quanto queste garanzie saranno effettivamente rispettate. Durante la conferenza al Sharaa ha detto che il nuovo documento costituzionale segna l’inizio «di una nuova storia per la Siria, dove sostituiremo l’oppressione con la giustizia, la sofferenza con la misericordia».
La Costituzione provvisoria è stata scritta da una commissione di sette esperti nominata all’inizio di marzo dallo stesso governo. Un componente della commissione ha detto che il testo riprende alcuni elementi della precedente Costituzione, quella in vigore durante il regime del dittatore Bashar al Assad, rovesciato a dicembre: per esempio, rimane valido il fatto che il capo di stato debba essere musulmano. Anche il nome ufficiale del paese rimarrà Repubblica Araba di Siria. A differenza della precedente però stabilisce la separazione dei poteri, anche se non è chiaro in che forma.
Era prevedibile che la Costituzione siriana sarebbe stata basata su qualche forma di giurisprudenza islamica. Prima di diventare presidente al Sharaa era il leader di Hayat Tahrir al Sham (HTS), che nacque come gruppo jihadista: prima fu prestanome dello Stato Islamico, poi si affiliò ad al Qaida. Da qualche tempo però aveva avviato un percorso di moderazione ideologica e istituzionale, e anche lo stesso al Sharaa sta cercando di presentarsi come un leader affidabile e laico.
Le garanzie che sono state presentate per le donne e le minoranze vanno quindi in questa direzione, anche se non è chiaro in cosa consisteranno, né se e come verranno applicate. È un tema particolarmente importante perché la Siria ospita centinaia di etnie e religioni diverse, tra arabi e curdi, musulmani sunniti e sciiti, cristiani, alawiti, drusi e altri ancora, la cui convivenza molto spesso risulta problematica.
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