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  • Mercoledì 12 marzo 2025

Il sequestro del treno in Belucistan è finito con più di cinquanta persone uccise

Di cui 21 passeggeri che erano stati presi in ostaggio e 33 separatisti della regione del sud-ovest del Pakistan

Un membro delle forze di sicurezza pakistane sale su un treno vicino al luogo dell'attacco, il 12 marzo (AP Photo)
Un membro delle forze di sicurezza pakistane sale su un treno vicino al luogo dell'attacco, il 12 marzo (AP Photo)

Si è conclusa la grande operazione militare per liberare le persone che martedì erano state prese in ostaggio su un treno nella provincia del Belucistan, nel sud-ovest del Pakistan: un portavoce dell’esercito del paese ha detto che in totale sono state uccise più di cinquanta persone, tra cui 21 ostaggi, quattro agenti di polizia e almeno 33 degli uomini armati che avevano bloccato e sequestrato il treno.

L’attacco era subito stato rivendicato dall’Esercito per la Liberazione del Belucistan (BLA), il principale gruppo separatista della provincia, una delle più povere del paese. Sul treno viaggiavano circa 440 persone, alcune delle quali erano riuscite a scappare già martedì per essere poi soccorse dalle forze di sicurezza pakistane. Tutte le altre sono state soccorse mercoledì.

Il treno era partito nella notte fra lunedì e martedì dalla città di Quetta, nel Belucistan, ed era diretto a Peshawar, circa 850 chilometri a nord-est. In mattinata i separatisti lo avevano fermato dopo aver messo una bomba sui binari vicino alla città di Sibi, un’area piuttosto remota della provincia: poi erano saliti a bordo e ne avevano preso il controllo all’ingresso di un tunnel in una zona montuosa.

I miliziani avevano detto di aver subito fatto andare via centinaia di passeggeri, fra cui donne e bambini, e di aver preso in ostaggio solo il personale delle forze armate e della polizia pakistane a bordo del treno. Alcuni passeggeri hanno raccontato a BBC News di essere stati rilasciati dopo aver detto loro di vivere in Belucistan, e perché viaggiavano assieme a donne e bambini.

Martedì le forze dell’ordine pakistane si erano mobilitate tempestivamente. Le operazioni tuttavia sono state complicate sia dal fatto che l’attacco è stato compiuto in una zona molto isolata, sia dal fatto che alcuni miliziani indossavano giubbotti esplosivi.

Sull’attacco comunque restano alcune informazioni contrastanti, che al momento è molto complicato verificare. I militanti del BLA avevano minacciato di uccidere gli ostaggi se le autorità non avessero rilasciato alcuni prigionieri politici del Belucistan entro 48 ore; dato che trascorse più di 24 ore il governo pakistano non aveva accolto le loro richieste, mercoledì avevano detto di averne uccisi 50, quindi più del doppio di quelli comunicati dall’esercito.

Non è comunque chiaro quante fossero le persone ancora in ostaggio mercoledì. Martedì l’esercito aveva detto che erano circa 35. Per ora non è nemmeno chiaro se i separatisti siano stati tutti uccisi.

Il Belucistan si trova al confine con Iran e Afghanistan ed è la provincia più ampia e al contempo la meno popolata del Pakistan. Da anni nella zona sono attivi vari gruppi separatisti composti soprattutto dalla minoranza etnica dei beluci, che in Pakistan vengono sistematicamente discriminati. I separatisti sostengono che il governo centrale pakistano sfrutti le vaste risorse naturali della provincia senza investire in progetti per lo sviluppo della provincia.

Negli anni l’Esercito per la Liberazione del Belucistan (BLA) ha compiuto frequenti attacchi terroristici contro le forze di sicurezza pakistane e i civili, concentrandosi su stazioni di polizia, treni, stazioni ferroviarie e autostrade.