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  • Mercoledì 5 marzo 2025

Gli Stati Uniti stanno parlando direttamente con Hamas

Per il rilascio degli ostaggi ancora presenti nella Striscia di Gaza: è la prima volta che succede, anche perché il dipartimento di Stato considera Hamas un gruppo terroristico

Membri di Hamas a Nuseirat, nella Striscia di Gaza, nel febbraio del 2025 (AP Photo/Abdel Kareem Hana)
Membri di Hamas a Nuseirat, nella Striscia di Gaza, nel febbraio del 2025 (AP Photo/Abdel Kareem Hana)
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Gli Stati Uniti stanno trattando direttamente con Hamas un accordo per il rilascio degli ostaggi ancora presenti nella Striscia di Gaza. La notizia è stata confermata mercoledì pomeriggio dalla portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ed era stata anticipata da fonti anonime a vari giornali statunitensi e israeliani, tra cui il New York Times, Axios e Times of Israel.

In base a quanto riferito dalle fonti, i negoziati si stanno svolgendo da qualche settimana a Doha, in Qatar. Per gli Stati Uniti sta partecipando Adam Boehler, l’inviato speciale dell’amministrazione di Donald Trump per le trattative sugli ostaggi. Durante un incontro con i giornalisti Leavitt ha detto che «l’inviato speciale ha l’autorità per parlare con chiunque», e ha aggiunto che il governo israeliano è stato informato dei colloqui. Non ha però specificato di cosa esattamente stanno discutendo le due parti: non è chiaro se i negoziati riguardino esclusivamente il rilascio degli ostaggi o anche un piano per mettere fine alla guerra nella Striscia.

È la prima volta in assoluto che gli Stati Uniti confermano di aver parlato con Hamas, che il dipartimento di Stato (corrispondente al ministero degli Esteri) considera un gruppo terroristico dal 1997. Negli ultimi mesi gli Stati Uniti hanno partecipato ai negoziati sul cessate il fuoco tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza, iniziato lo scorso 19 gennaio: hanno parlato con mediatori di Egitto e Qatar, ma non sono mai state rese note interazioni dirette con Hamas. Anche il governo israeliano non tratta direttamente con Hamas, ma solo attraverso intermediari.

L’avvio di colloqui diretti indica quindi un cambio di approccio notevole messo in atto da parte dell’amministrazione di Trump, che è molto vicino al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.

Nella Striscia di Gaza dovrebbero essere ancora presenti 24 ostaggi vivi, di cui almeno uno di nazionalità statunitense, e i corpi di altri 35 ostaggi morti durante la prigionia. Il rilascio di tutti gli ostaggi è al centro dei negoziati sul cessate il fuoco nella Striscia, che al momento sono bloccati.