Gli Oscar, vent’anni fa

Il 2005 fu l'anno di “Million Dollar Baby” e “The Aviator”, mentre un altro film che passò alla storia fu poco riconosciuto

Charlize Theron consegna l'Oscar a Jamie Foxx
(mptvimages/contrasto)
Charlize Theron consegna l'Oscar a Jamie Foxx (mptvimages/contrasto)

La sera del 27 febbraio del 2005 al Kodak Theatre di Hollywood si tenne la 77ª edizione degli Oscar: fu l’anno di Million Dollar Baby di Clint Eastwood, che vinse quattro premi, tra cui quello per miglior film, e di The Aviator di Martin Scorsese, che ne ottenne cinque. Per il primo, Hilary Swank e Morgan Freeman furono premiati rispettivamente come miglior attrice protagonista e miglior attore non protagonista, mentre Cate Blanchett vinse l’Oscar come miglior attrice non protagonista per il secondo. Il premio per il miglior attore protagonista fu invece assegnato a Jamie Foxx per Ray, film sugli inizi del leggendario musicista Ray Charles. Quello per la regia lo vinse Eastwood.

Sul red carpet e alla cerimonia si videro alcune delle attrici e degli attori più in voga al tempo, comprese alcune celebri coppie poi divise: Leonardo DiCaprio con Gisele Bündchen, Johnny Depp con Vanessa Paradis e Antonio Banderas con Melanie Griffith. Oltre a vincitrici e vincitori si videro anche alcuni personaggi famosi che oggi non ci sono più, tra cui Prince e Robin Williams.

La serata fu presentata per la prima volta dal comico Chris Rock, il primo uomo afroamericano a condurre una cerimonia degli Oscar da solo (l’attrice Whoopi Goldberg li aveva presentati quattro volte e c’erano già stati sia Richard Pryor che Sammy Davis Jr., ma entrambi come co-conduttori). Una battuta interessante da rievocare a vent’anni di distanza riguardava Jude Law: Rock fece notare come negli anni precedenti l’attore fosse improvvisamente comparso ovunque (era da poco uscito Closer). La sua fu una conduzione in generale molto comica e certamente meno problematica di quella del 2022, in cui finì per beccarsi uno schiaffo da Will Smith per una battuta su Jada Pinkett Smith, sua moglie.

Fu in generale un’edizione significativa per la rappresentazione delle persone afroamericane a Hollywood. Fu infatti la prima e finora unica volta in cui erano afroamericani sia il miglior attore protagonista che il miglior attore non protagonista: Foxx e Freeman, che in quell’occasione vinse il suo unico Oscar su cinque nomination totali. Foxx fu anche il primo attore afroamericano nonché uno dei pochissimi a essere candidato in due categorie diverse nello stesso anno: come miglior attore protagonista, per Ray appunto, e anche come miglior attore non protagonista per Collateral.

La passione dei media statunitensi per record e primati fa sì che quello del 2005 venga ricordato anche come la prima volta in cui una persona vinse un Oscar per aver interpretato qualcuno che a suo tempo aveva vinto un Oscar: il ruolo di Cate Blanchett in The Aviator infatti era quello della celeberrima attrice Katharine Hepburn, che tra gli anni Trenta e Ottanta ne vinse ben quattro.

Il film che aveva ottenuto più nomination era stato The Aviator, con undici, seguito dalle sette di Million Dollar BabyNeverland – Un sogno per la vita, un film con Kate Winslet e Johnny Depp basato sulla commedia The Man Who Was Peter Pan. Depp era stato candidato come miglior attore protagonista, mentre Winslet come miglior attrice protagonista ma in un altro film che sarebbe diventato di culto: Eternal Sunshine of the Spotless Mind, che in Italia è diventato Se mi lasci ti cancello, in uno dei più celebri titoli di film tradotti male.

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Il film del regista francese Michel Gondry con Winslet e Jim Carrey fu considerato fin da subito uno dei film più belli e meglio scritti del suo decennio, e secondo diversi critici avrebbe dovuto vincere il premio come miglior film, a cui però non fu candidato. Alcuni ritennero anche ingiusta la mancata candidatura di Gondry alla regia, così come quella di Carrey tra i migliori attori protagonisti. Vinse invece il premio per la miglior sceneggiatura originale, scritta da Gondry, Charlie Kaufman e Pierre Bismuth.

Per la miglior regia era stato candidato anche Martin Scorsese (The Aviator), che nonostante fosse alla sua sesta nomination non aveva mai vinto nessun Oscar: avrebbe vinto il suo primo e unico premio due anni dopo, nel 2007, con The Departed, ricevendo in seguito altre otto candidature. Non fu premiato nemmeno il protagonista del suo film, Leonardo DiCaprio, che con la sua seconda nomination su sette divenne uno degli attori più favoriti di sempre a non essere mai stato premiato agli Oscar fino al 2016, quando infine ne vinse uno per il suo ruolo in Revenant – Redivivo.

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L’Oscar per il miglior film in lingua straniera (oggi miglior film internazionale) fu assegnato a Mare dentro del regista spagnolo Alejandro Amenábar, in cui Javier Bardem interpreta un uomo tetraplegico che chiede di poter morire con l’eutanasia. Quello per la miglior sceneggiatura fu invece vinto da Sideways – In viaggio con Jack, con Paul Giamatti. Quello per la miglior canzone a I diari della motocicletta, un film sulle avventure del giovane Ernesto “Che” Guevara interpretato dall’attore messicano Gael García Bernal.

Tra i documentari candidati infine c’era Super Size Me di Morgan Spurlock, di cui al tempo si parlò moltissimo: il regista mangiò solo da McDonald’s per un mese intero per mostrare le conseguenze dannose di una dieta basata sul cibo dei fast food. Vinse però Born Into Brothels: Calcutta’s Red Light Kids, un documentario sulla prostituzione in un quartiere di Calcutta.

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