And the Oscar forse goes to
I pronostici sui film che vinceranno i premi più importanti del cinema americano, secondo addetti ai lavori e riviste di settore

Nella notte tra domenica e lunedì si terrà la 97esima cerimonia di premiazione degli Oscar, i premi più importanti del cinema americano, che vengono assegnati ogni anno sulla base dei voti dei circa diecimila addetti ai lavori del mondo del cinema che fanno parte dell’Academy of Motion Picture Arts and Sciences, l’ente che organizza la manifestazione.
Storicamente chi vuole fare previsioni il più possibile attendibili sui possibili vincitori degli Oscar tiene a mente due cose: i risultati dei premi cinematografici che li precedono (soprattutto quelli assegnati dalle grandi e influenti associazioni di produttori, registi, attori e sceneggiatori) e cosa è successo negli anni passati (quando i film erano diversi, ma i votanti più o meno gli stessi). Chi ne ha la possibilità, per esempio i critici cinematografici delle più rispettate testate americane, prova a parlare con quanti più membri possibili dell’Academy, o con persone che si occupano delle campagne promozionali con cui ogni film cerca di farsi guardare, piacere e votare.
Questi indicatori, che comunque hanno un grosso margine d’errore, permettono di farsi un’idea su chi potrebbe vincere nelle varie categorie, anche se ogni anno poi emergono risultati meno attesi.
Miglior film
È il premio più importante, e di norma anche uno dei più facili da pronosticare. Quest’anno però le cose sono andate diversamente dal solito. Emilia Pérez, musical con protagonista un boss dei cartelli della droga che a un certo punto della propria vita decide di fare la transizione e cominciare a vivere come una donna, è il film con più nomination (13). È stato anche il più premiato all’ultima edizione dei Golden Globe, dove tra le altre cose ha ottenuto il riconoscimento come Miglior film: fino a inizio gennaio era quindi uno dei candidati più credibili per il premio di Miglior film.
Nelle ultime settimane la sua reputazione presso l’Academy e tra il pubblico è però drasticamente peggiorata: il film è stato oggetto di molte critiche per il suo modo di raccontare il Messico, giudicato da molti stereotipato, e soprattutto hanno provocato molte proteste alcuni vecchi tweet islamofobi e razzisti di Karla Sofía Gascón, l’attrice protagonista.
Dato che le possibilità di vittoria di Emilia Pérez sono ormai abbastanza compromesse, le riviste di settore più rispettate sostengono che alla fine il premio sarà conteso da altri due film: Anora di Sean Baker e The Brutalist di Brady Corbet, distribuiti rispettivamente da Neon e A24, due società che da qualche anno competono per il mercato del cinema indipendente.
La vittoria di Anora, film incentrato su una sex worker di New York e sulla sua relazione con un ventenne russo che proviene da una famiglia di ricchi oligarchi, è stata pronosticata da pubblicazioni molto considerate come Variety, Screen Rant, IndieWire e Rolling Stone. Anche il Feinberg Forecast, la previsione curata ogni anno dal caporedattore dell’Hollywood Reporter Scott Feinberg dopo aver consultato giurati, addetti ai lavori e persone che hanno partecipato alle premiazioni che precedono gli Oscar, mette Anora al primo posto. In tutte queste previsioni il principale contendente di Anora al premio è per l’appunto The Brutalist, film diretto da Brady Corbet che racconta la storia di un architetto ebreo ungherese, Laszlo Toth (interpretato da Adrien Brody), sopravvissuto ai campi di concentramento e arrivato in America da immigrato. The Brutalist e Anora sono i film con maggiori probabilità di vittoria anche secondo i bookmakers.
Le possibili sorprese
Ci sono anche testate che hanno previsto risultati diversi: per esempio, secondo AwardsWatch vincerà Conclave, film drammatico di Edward Berger ambientato in Vaticano dopo la morte di un papa, che ha già ottenuto lo stesso riconoscimento ai Bafta e che ha vinto il premio per il Miglior cast ai SAG Awards, la cerimonia organizzata dal sindacato degli attori di Hollywood. Infine, alcuni critici indicano come possibile sorpresa The Substance, film horror diretto da Coralie Fargeat che negli scorsi mesi era stato accolto in modo entusiasta da pubblico e critica. «La satira di Demi Moore si inserisce in una storia molto ristretta di horror che hanno superato lo snobismo verso il genere per provare a vincere il premio più importante degli Oscar», ha scritto The Ringer.
Miglior regia
Baker è considerato il probabile vincitore del premio per la Miglior regia. Questa previsione si basa sul fatto che, a inizio febbraio, è stato premiato come miglior regista ai DGA (Directors Guild of America Awards), i premi del sindacato dei registi di Hollywood: dato che i membri dell’Academy appartengono in larga parte a un sindacato, c’è un buon grado di sovrapposizione di votanti tra i due premi. Per rendere l’idea, negli ultimi undici anni è capitato solo una volta che i due premi non coincidessero – accadde nel 2020, quando Bong Joon-ho vinse l’Oscar per Parasite nonostante la vittoria di Sam Mendes ai DGA per 1917.
Attori e attrici
Il premio come Migliore attrice è uno dei più difficili da pronosticare, come dimostrano le differenti previsioni delle riviste di settore: secondo Variety e Rolling Stone andrà a Mikey Madison per Anora, mentre per IndieWire a Demi Moore per The Substance.
I principali candidati al premio come Miglior attore sono invece Adrien Brody per The Brutalist e Timothée Chalamet per A Complete Unknown, il biopic dedicato a Bob Dylan: il primo è dato come favorito da Variety e Hollywood Reporter, il secondo da IndieWire, mentre per Rolling Stone e BBC sono a pari merito.
Sui premi come Miglior attrice e attore non protagonisti testate e bookmakers sono piuttosto concordi: il primo dovrebbe andare a Zoe Saldaña per Emilia Pérez, il secondo a Kieran Culkin per A Real Pain.
Sceneggiature, miglior film straniero e altri premi
Anora, e quindi Baker, è anche il principale candidato al premio per la Miglior sceneggiatura originale, mentre Peter Straughan dovrebbe ricevere quello per la Miglior sceneggiatura non originale con Conclave. Il brasiliano Io sono ancora qui, diretto da Walter Salles, è invece il candidato più probabile per il premio come Miglior film straniero. Il riconoscimento per il Miglior documentario potrebbe essere assegnato a Porcelain War, diretto da Slava Leontyev e incentrato sulle esperienze di alcuni artisti ucraini durante la guerra d’invasione russa. Ha però buone possibilità anche No Other Land, scritto, diretto e prodotto da un collettivo di registi israelo-palestinesi che racconta le violenze di soldati e coloni israeliani nei confronti degli abitanti di Masafer Yatta, una zona della Cisgiordania. Il robot selvaggio è invece considerato il principale contendente al premio come Miglior lungometraggio animato.
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