È morto Clint Hill, l’agente che quando Kennedy venne ucciso salì sulla sua macchina per cercare di proteggerlo

Clint Hill mentre salta sulla macchina presidenziale, il 22 novembre 1963 a Dallas (AP Photo/James W. "Ike" Altgens)
Clint Hill mentre salta sulla macchina presidenziale, il 22 novembre 1963 a Dallas (AP Photo/James W. "Ike" Altgens)

Venerdì è morto a 93 anni Clint Hill, l’agente che il 22 novembre 1963 a Dallas, negli Stati Uniti, salì sulla macchina in corsa su cui viaggiavano il presidente John F. Kennedy e sua moglie Jacqueline per cercare di proteggerli. Il gesto di Hill, che comunque non impedì l’omicidio di Kennedy, è rimasto nella storia anche grazie a una fotografia che lo ritrae da dietro mentre salta sulla macchina e si sporge verso Jacqueline Kennedy, che stava provando a uscirne. Quando constatò che Kennedy era stato colpito, si girò verso i suoi colleghi e fece un pollice verso. Hill faceva parte del Secret Service, l’agenzia governativa statunitense che si occupa della sicurezza del presidente, del vice e degli ex presidenti.

Quel giorno Hill era stato assegnato alla protezione di Jacqueline Kennedy e viaggiava nella macchina più vicina a quella della coppia. Andò in pensione circa dieci anni dopo, a 43 anni, per un disturbo da stress post-traumatico sviluppato a causa di quell’evento.

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