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  • Sabato 22 febbraio 2025

Bisognerà sorvegliare i cavi sottomarini nel Baltico

I sospetti sabotaggi – per i quali è accusata la Russia – sono sempre più frequenti, e l'Unione Europea finanzierà una flotta di emergenza per ripararli in caso di bisogno

Una nave estone di sorveglianza della flotta NATO (AP Photo/Hendrik Osula)
Una nave estone di sorveglianza della flotta NATO (AP Photo/Hendrik Osula)

La Commissione Europea venerdì ha deciso di investire circa un miliardo di euro per aumentare la sorveglianza sui cavi sottomarini e istituire una flotta di emergenza in grado di ripararli. La decisione della Commissione segue quella della NATO, che da gennaio aveva istituito una missione per proteggere i cavi sottomarini per le telecomunicazioni e per l’elettricità nel mar Baltico. Negli ultimi anni questi cavi, soprattutto in quell’area, sono stati oggetto di numerosi malfunzionamenti, causati sia da incidenti che da sospetti sabotaggi.

Sempre venerdì le autorità svedesi e quelle finlandesi hanno annunciato di aver aperto un’indagine su un sospetto caso di sabotaggio su un cavo per le telecomunicazioni in fibra ottica avvenuto in acque territoriali svedesi, vicino all’isola Gotland. Connette la Finlandia con la Germania ed è di proprietà della società finlandese Cinia: nelle ore precedenti aveva rilevato un danno minore al cavo, che non aveva interrotto la trasmissione internet.

Lo stesso cavo, il C-Lion1, era stato tranciato due volte fra novembre e dicembre. Nel primo caso era stato danneggiato insieme a un altro che collega la Svezia alla Lituania. Nei giorni successivi le indagini si concentrarono sulla nave cargo cinese Yi Peng 3, che era salpata dal porto russo di Ust-Luga e aveva attraversato il tratto di mare dove passano i cavi trascinando la sua àncora sul fondale per più di 170 chilometri.

Membri dell’equipaggio della nave militare francese Atlantique 2 (AP Photo/John Leicester)

Un mese dopo, nel giorno di Natale, il cavo C-Lion1 fu tranciato insieme ad altri tre di telecomunicazioni e quello elettrico Estlink 2, che collega Finlandia ed Estonia. Allora fu fermata la nave cisterna Eagle S, registrata nelle Isole Cook, di proprietà di una società degli Emirati Arabi Uniti ma sospettata di far parte della cosiddetta “flotta fantasma” russa: si tratta di petroliere che partecipano al commercio di greggio e gas russi aggirando le sanzioni. La nave è stata bloccata.

Nel settembre del 2022 a essere danneggiati erano stati i gasdotti Nord Stream 1 e 2. A differenza dei cavi sottomarini, che hanno le dimensioni di un tubo per innaffiare, queste sono strutture più grandi e solide: per danneggiarle era stato impiegato dell’esplosivo.

Responsabili militari della NATO ed esperti del settore ipotizzano che dietro a questi sempre più numerosi sabotaggi ci sia la Russia, in un’operazione volta a danneggiare i paesi dell’alleanza atlantica che sostengono l’Ucraina. Sono accuse diffusamente condivise ma difficili da provare.

Una nave NATO nel porto di Copenaghen (Ida Marie Odgaard/Ritzau Scanpix via AP)

Gli stanziamenti dell’Unione Europea sono la conferma dell’importanza di proteggere i cavi sottomarini: nel mondo ce ne sono 1,3 milioni di chilometri solo per le telecomunicazioni, secondo i dati di TeleGeography, una società di ricerca e consulenza. È più del triplo della distanza tra la Terra e la Luna. Consentono il 97 per cento delle comunicazioni globali, tra cui quelle relative alle transazioni di denaro. Da quei cavi dipendono l’ordinaria amministrazione dell’economia del mondo e le comunicazioni internazionali, comprese quelle tra governi.