Consigli di sopravvivenza ai gruppi WhatsApp

Buone pratiche per tutelare la propria salute mentale e quella degli altri, evitando almeno nelle chat più formali atteggiamenti troppo fastidiosi

(Fauxels/Pixabay)
(Fauxels/Pixabay)

Così come i messaggi vocali sulle app di messaggistica, quello dei gruppi WhatsApp è un tema molto divisivo, anche perché ne esistono di tutti i tipi. Ci sono quelli caotici e pieni di sconosciuti ma funzionali a uno scopo, come i gruppi di condominio; i gruppi delle compagnie di amici, molto attivi per le chiacchiere o utilizzati soltanto per mettersi d’accordo su quando vedersi; i tanti gruppi estemporanei che nascono per organizzare qualcosa – un regalo comune per un compleanno, una festa, un viaggio – e che rimangono silenziosi una volta esaurito il loro scopo; i gruppi di famiglia, che tengono insieme persone di ogni età e con approcci alla messaggistica anche molto diversi.

A seconda del tempo e delle energie che si possiedono in un dato momento, interagire con questi gruppi può essere divertente oppure estremamente faticoso. In certi casi, il loro utilizzo irresponsabile non è solo un fastidio, ma può avere conseguenze pericolose, come nel caso delle bufale sul Covid che circolavano con grande rapidità nelle prime settimane di pandemia.

Nella consapevolezza che ognuno usa il proprio telefono e comunica come vuole, esistono delle regole che se applicate, perlomeno nei contesti più formali, rendono più sostenibile l’utilizzo dei gruppi. Nel tempo varie persone hanno provato a riunirli: è il caso di Elisa Motterle, «appassionata di bon ton» che ha scritto il “Galateo (minimo) dei gruppi WhatsApp”, e di Andrea Verlicchi, autore di un sito apposito molto esaustivo, “WhatsApp, usato bene”.

Intanto, qualche indicazione generale
Nonostante la comunicazione via messaggio sia diffusissima da anni, ci sono ancora alcune convenzioni che non tutti hanno introiettato: scrivere un’intera frase a lettere maiuscole, per esempio, è l’equivalente di urlare in una conversazione offline. Mettere un punto alla fine delle frasi, invece, comunica una certa serietà, se non un vero e proprio rimprovero.

Ci sono poi questioni tecniche che riguardano il modo in cui si imposta il proprio profilo: aggiungendo un nome completo e una foto, per esempio, è possibile essere identificati anche da chi non è tra i propri contatti, quando si finisce in un gruppo. Cosa che può essere gradita o sgradita, ma in ogni caso è utile sapere.

Un’altra utile accortezza tecnica è disattivare il download automatico delle foto che si ricevono su WhatsApp, un’opzione presente nelle impostazioni dell’applicazione e che evita di ritrovarsi il telefono pieno di meme di dubbio gusto ricevuti nei gruppi.

Rispettate il motivo per cui il gruppo esiste
Una prima cosa importante è chiedersi se il messaggio che si sta mandando è fuori luogo per il gruppo in questione. È sconsigliabile per esempio interrompere la conversazione operativa sul luogo in cui organizzare la cena tra colleghi con una foto del proprio gatto, per quanto a qualcuno possa fare piacere riceverla. Allo stesso modo, ci sono certi gruppi che riuniscono persone che devono potersi parlare occasionalmente di questioni pratiche, per esempio i genitori dei bambini di una classe, in cui i link ad articoli di giornale, per quanto interessanti, non sono di solito pertinenti.

Queste indicazioni valgono per quei gruppi in cui è più difficile che chi è infastidito dal comportamento degli altri possa segnalarlo con serenità. Nelle chat tra amici e parenti ci si regola di solito da sé: se qualcuno è troppo molesto nelle sue comunicazioni, qualcun altro gli chiederà eventualmente di darsi una regolata.

Reagire ai messaggi è un ottimo modo per non intasare
In generale, una delle cose che infastidiscono di più dei gruppi su WhatsApp è il modo in cui i messaggi e le notifiche tendono a moltiplicarsi rapidamente, anche quando non ce ne sarebbe bisogno. Per esempio, come suggerisce anche la guida di Verlicchi, si può decidere di “reagire” ai messaggi – ovvero lasciare delle emoji di risposta, tenendo premuto il dito sul messaggio a cui si vuole rispondere e selezionando la reazione desiderata, come un 👍 o un 👎 – invece di rispondere «Va bene!», o «Non ci sono».

Usate la funzione “Rispondi”
Scorrendo il dito verso destra su un messaggio di WhatsApp compare l’opzione “Rispondi”: permette di citare un altro messaggio anche quando la conversazione è proseguita, in modo da rendere chiaro a tutti che si sta rispondendo proprio a quello. In questo modo non ci sarà confusione sullo sviluppo di una discussione.

Raggruppate i messaggi
Ricevere una lunga serie di notifiche di WhatsApp può essere fastidioso, anche se si ha il telefono in modalità silenziosa. Disattivare le notifiche di una chat, per alcune ore o anche per sempre, è spesso un’ottima soluzione per evitare di essere disturbati da un gruppo particolarmente attivo e consultarlo poi quando si ha tempo. Mentre tra amici è normale scriversi impulsivamente e fare anche del baccano (testualmente parlando), nei gruppi più seri è sconsigliabile spezzettare una comunicazione in molti messaggi consecutivi: sia per le notifiche relative, sia perché un’informazione importante potrebbe essere interrotta dagli interventi di altri membri del gruppo. È consigliabile insomma unire in un unico messaggio quello che si vuole dire.

Usate i sondaggi, quando potete
Sempre per evitare una proliferazione di messaggi puntuali, ma difficili da raggruppare per farsi un’idea precisa delle preferenze del gruppo, nei gruppi WhatsApp si possono creare sondaggi. È una buona idea farlo per trovare la data migliore per organizzare una serata o la spesa che ognuno può sostenere per fare un regalo di compleanno, per esempio. Se c’è un sondaggio attivo nel gruppo in cui ci si trova quindi è consigliabile esprimere un voto, invece di rispondere con un messaggio separato alla stessa domanda.

Segnalate i messaggi più importanti
Tra le sue funzioni, WhatsApp include quella di “fissare” per alcuni giorni un messaggio inviato in un gruppo, e che rimarrà in questo modo segnalato in un apposito spazio quando si apre la chat. È utile per esempio per rendere più visibile il programma e gli orari di una gita in un gruppo di genitori. Allo stesso modo, si può segnalare come “Importante” un messaggio, che sarà così salvato in una scheda apposita a cui si può accedere premendo sull’intestazione della chat.

Foto, documenti e messaggi possono essere recuperati velocemente
Se avete bisogno di ritrovare un contenuto condiviso in un gruppo, potete cercarlo nella scheda “Media, link e documenti”, presente nel menù a cui si accede premendo sull’intestazione della chat.

Nello stesso menù c’è un tasto “Cerca”, con cui si può ritrovare un messaggio che contiene una determinata parola.

Entrambe queste soluzioni sono utili per evitare di chiedere aiuto agli altri membri del gruppo per ritrovare un messaggio, risparmiando notifiche e tempo agli altri.

Domandatevi se continuare la conversazione in privato
Spesso capita che due persone comincino una conversazione che esclude le altre persone presenti: magari due amiche non sono d’accordo sulla qualità di un ristorante che è stato proposto per una serata, o due condomini si accusano a vicenda di aver fatto male la raccolta differenziata. Soprattutto quando emerge un contrasto con un altro membro del gruppo, è una buona idea spostare la conversazione in privato, per evitare di mettere in difficoltà le altre persone, che si ritroverebbero spettatrici di una lite che non le coinvolge. Lo stesso vale in caso si cominci una conversazione amichevole, ma che potrebbe andare per le lunghe, su un tema tangenziale a quello del gruppo.

Non mandate messaggi vocali
Non tutti amano ricevere messaggi vocali, e questo è particolarmente vero nel caso dei gruppi che servono a organizzare qualcosa: anche solo per poter ritrovare e raggruppare le risposte di tutti, è preferibile esprimere le proprie preferenze per scritto, così come l’eventuale orario o indirizzo di incontro. La funzione “ricerca” di WhatsApp, infatti, non include il contenuto dei messaggi vocali, e ritrovare un’informazione diventa più difficile.

In generale, scrive Verlicchi nella sua guida, i vocali «possono sembrare pratici, ma richiedono tempo e attenzione per essere ascoltati, anche quelli più corti», e non tutti sono nelle condizioni di ascoltarli immediatamente. Una soluzione al problema è emersa a novembre, quando Meta (a cui la piattaforma appartiene) ha introdotto la possibilità di far trascrivere automaticamente da WhatsApp i messaggi vocali. Ma c’è anche la possibilità di dettare i messaggi, che ha lo stesso effetto.

– Leggi anche: Ci metteremo mai d’accordo sui messaggi vocali?

Prestate attenzione a come scrivete
Dedicare qualche secondo in più alla stesura del proprio messaggio per controllare l’ortografia e la sintassi, e per valutare se inserire un po’ di punteggiatura, è una forma di rispetto: rende più comprensibili le proprie comunicazioni agli altri, risparmiando tempo ed energie a tutti.

Portate pazienza
Spesso chi sta organizzando qualcosa spera di ottenere velocemente tutte le risposte necessarie a capire quante persone parteciperanno, anche in modo da fare eventuali prenotazioni. A meno che non sia questione di vita o di morte, è meglio aspettare qualche giorno prima di sollecitare chi non ha ancora risposto, e potrebbe essere una buona idea farlo in una chat privata, per evitare di mettere una persona in imbarazzo davanti alle altre. Per lo stesso motivo è una buona idea scrivere nel gruppo fuori dalle fasce orarie notturne, quando si potrebbe causare maggior disturbo.