In Argentina sono state annullate per quest’anno le primarie che si tengono prima delle elezioni parlamentari

Il presidente argentino Javier Milei (AP Photo/Alex Brandon)
Il presidente argentino Javier Milei (AP Photo/Alex Brandon)

Giovedì il Senato argentino ha approvato una riforma elettorale voluta dal governo di Javier Milei con cui sono state annullate per quest’anno le elezioni primarie che si sarebbero dovute tenere prima delle elezioni parlamentari in programma a ottobre. Dal 2009 il sistema elettorale argentino prevede che tutti i partiti debbano tenere delle primarie negli stessi giorni, alcuni mesi prima delle elezioni parlamentari e presidenziali, e che tutti i cittadini vadano obbligatoriamente a votare. Solo i partiti che prendono una certa percentuale di voti possono presentarsi alle elezioni parlamentari, e le primarie stabiliscono quali persone saranno candidate per ciascun partito.

L’approvazione della riforma elettorale al Senato è un risultato politico importante per Milei, che negli ultimi giorni è stato al centro di uno scandalo finanziario per aver promosso una criptovaluta che nel giro di poche ore ha guadagnato grande valore e poi è crollata, causando perdite ingenti a circa 40mila persone e guadagni milionari a pochi. Milei aveva detto di voler eliminare le primarie per risparmiare le decine di milioni di dollari necessarie a organizzarle. Il suo governo però dovrebbe anche trarne un certo vantaggio, perché senza le primarie sarà più difficile per i partiti di opposizione del paese, molto frammentati, organizzarsi ed eventualmente formare coalizioni in vista delle elezioni di ottobre. La riforma è stata criticata anche perché le primarie sono aperte a chiunque voglia candidarsi, e sono quindi considerate uno strumento prezioso per la democrazia.