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  • Giovedì 20 febbraio 2025

Luis Rubiales è stato condannato per il bacio non consensuale a Jennifer Hermoso

Per l’ex presidente della Federcalcio spagnola sono stati decisi una multa e il divieto di avvicinamento alla calciatrice

(Florencia Tan Jun/Getty Images)
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L’Audiencia Nacional, alto tribunale spagnolo con sede a Madrid, ha condannato per violenza sessuale l’ex presidente della Federcalcio spagnola Luis Rubiales per i fatti di due anni fa, quando baciò senza consenso la calciatrice della Nazionale Jennifer Hermoso. Per Rubiales sono stati decisi una multa e un divieto di avvicinamento a meno di 200 metri di distanza da Hermoso.

Rubiales era accusato anche di coercizione perché, secondo l’accusa, nei momenti e nei giorni successivi al bacio aveva esercitato delle pressioni su Hermoso e su alcune persone a lei vicine affinché la giocatrice lo discolpasse pubblicamente. È stato però assolto per quest’ultimo reato, così come le altre tre persone che erano state accusate di aver partecipato alla coercizione: l’ex allenatore della Nazionale femminile Jorge Vilda e due ex funzionari della federazione calcistica spagnola, Rubén Rivera e Albert Luque. A marzo la procura aveva chiesto per Rubiales una condanna a due anni e mezzo di prigione: uno per violenza sessuale, e uno e mezzo per le pressioni esercitate su Hermoso.

Il bacio in questione era stato dato durante la premiazione della Nazionale femminile per la vittoria ai Mondiali, il 20 agosto 2023. Hermoso, in una diretta video trasmessa dallo spogliatoio durante i festeggiamenti, lo aveva commentato dicendo: «Non mi è piaciuto». Nel settembre dello stesso anno Rubiales si era dimesso dal ruolo di presidente dopo aver ricevuto forti critiche per il fatto, per cui aveva sempre negato ogni responsabilità. In seguito la FIFA, che lo aveva già sospeso in via provvisoria, gli aveva vietato di partecipare a qualsiasi attività connessa al calcio per tre anni.

L’intera vicenda è stata molto seguita anche fuori dalla Spagna, ha portato altre donne a esporsi per Hermoso e a raccontare le proprie esperienze con l’hashtag #seacabó (“è finita”).

– Leggi anche: Il processo contro Luis Rubiales in Spagna