Il governo italiano ha nominato un commissario per la “Terra dei fuochi”, dopo la condanna della Corte europea dei diritti dell’uomo

Mercoledì il Consiglio dei ministri ha approvato la nomina del generale dei Carabinieri Giuseppe Vadalà come commissario straordinario per la “Terra dei fuochi” (con questa espressione ci si riferisce a una vasta area tra le province di Napoli e Caserta dove la criminalità organizzata gestisce e smaltisce illegalmente, spesso bruciandoli, rifiuti speciali provenienti da tutta Italia e dove è stato registrato un aumento di alcuni tipi di cancro e altre malattie e malformazioni). La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha detto che la nomina di Vadalà, così come i suoi poteri, serviranno a recepire le indicazioni della sentenza di fine gennaio della Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU).
La CEDU aveva infatti decretato che lo Stato italiano ha violato il diritto alla vita degli abitanti della Terra dei fuochi per non essersi occupato del problema in modo tempestivo ed efficace, ordinando all’Italia di elaborare una strategia articolata e di istituire un meccanismo di monitoraggio indipendente e una piattaforma di informazione pubblica entro due anni. Entro 60 giorni Vadalà dovrà fare una relazione al governo e, in quanto commissario, avrà il compito di coordinare la bonifica dell’area. Dal 2017 Vadalà era commissario straordinario per la bonifica delle discariche abusive e dal 2023 si occupa anche degli interventi di messa in sicurezza della discarica romana di Malagrotta, chiusa dal 2013.
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