Una ong locale ha detto che nel sud del Sudan il gruppo paramilitare RSF ha ucciso oltre 200 persone negli ultimi tre giorni

Emergency Lawyers, un’organizzazione sudanese che documenta gli abusi sui civili durante la guerra civile in Sudan, ha detto che negli ultimi tre giorni le Rapid Support Forces (RSF) hanno ucciso oltre 200 persone in vari centri abitati nello stato del Nilo Bianco, nel sud del paese. Gli attacchi del potente gruppo paramilitare, in conflitto da quasi due anni col governo sudanese, sono avvenuti vicino alla città di Al Geteina, circa 85 chilometri a sud della capitale Khartoum: secondo un testimone sentito da Reuters e rimasto anonimo, in almeno un’occasione i miliziani hanno sparato a caso contro i civili.
La guerra civile in Sudan è iniziata nell’aprile del 2023, quando le Rapid Support Forces si sono ribellate contro il governo sostenuto dall’esercito regolare sudanese. Nel corso della guerra hanno occupato vasti tratti del territorio del paese, soprattutto nella parte occidentale, e la capitale. Nelle ultime settimane però l’esercito regolare è riuscito in maniera abbastanza inaspettata a recuperare alcune posizioni e città che da anni erano controllate dai ribelli. Entrambi gli schieramenti sono stati accusati di gravi e ripetute violazioni dei diritti umani e oltre 25 milioni di sudanesi, la metà della popolazione, sono gravemente malnutriti e rischiano la fame e la carestia.
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