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  • Martedì 18 febbraio 2025

Una criptovaluta è crollata tutto intorno a Javier Milei

Il presidente argentino l'ha prima promossa, poi ci ha ripensato e in 40mila hanno perso tutto

Il presidente argentino Javier Milei al G20 di Rio de Janeiro a novembre (AP Photo/Silvia Izquierdo)
Il presidente argentino Javier Milei al G20 di Rio de Janeiro a novembre (AP Photo/Silvia Izquierdo)
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Il presidente argentino Javier Milei è al centro di uno scandalo finanziario per aver promosso una criptovaluta che nel giro di poche ore ha guadagnato grande valore, poi è crollata, causando perdite ingenti a circa 40mila persone e guadagni milionari a pochi. Quando è iniziato il crollo, Milei ha cancellato il post su X con cui parlava della criptovaluta, contribuendo alla sua repentina perdita di valore. L’opposizione in parlamento ha annunciato una procedura di impeachment per Milei, mentre sul caso sono state presentate denunce per frode: lo stesso presidente potrebbe essere indagato per associazione a delinquere e per violazione del codice etico dei funzionari pubblici.

La storia della criptovaluta $LIBRA è iniziata venerdì. È un meme coin, cioè una criptovaluta ispirata a un meme o a un fenomeno di cultura pop, come quelle presentate da Donald Trump, $TRUMP e $MELANIA.

Le criptovalute di questo genere sono considerate ancora più volatili e potenzialmente rischiose di quelle normali. Benché condividano di fatto gli stessi princìpi economici e tecnologici dei bitcoin e delle criptovalute tradizionali, sono pensate esplicitamente come beni speculativi, che assomigliano più a oggetti collezionabili che a una valuta. Gli investitori comprano meme coin perché sono legati a fenomeni di internet (da qui la parola “meme”) o a personaggi famosi, come appunto Trump o Milei. Ma quando molte persone comprano lo stesso meme coin, questo aumenta di valore, per le normali leggi del mercato, fino a diventare un fenomeno economico di rilievo. I meme coin più famosi sono i dogecoin, che nacquero per scherzo.

Venerdì alle 19 ora argentina, Milei ha pubblicato sul suo profilo di X (3,8 milioni di follower) un post che promuoveva la criptovaluta, definendola un progetto che avrebbe favorito «la crescita dell’economia argentina, le piccole imprese e le startup». C’era anche un link al progetto, chiamato “Viva la libertad project”, un riferimento allo slogan “Viva la libertad, carajo!” con cui Milei chiude i suoi discorsi e con cui terminava anche il tweet.

I giornali Página 12 e Clarín di lunedì (AP Photo/Rodrigo Abd)

In poche ore il valore di ciascuna $LIBRA è passato da pochi centesimi a circa 4,5 euro, e il valore complessivo di tutte quelle in circolazione a oltre 4 miliardi di euro. Come è stato ricostruito in seguito, però, circa l’80 per cento delle $LIBRA era concentrato in cinque “portafogli”, cioè in cinque singoli conti. Questi hanno immediatamente venduto una parte delle criptovalute che possedevano incassando 90 milioni di euro, ma dando il via a un crollo.

Più o meno nello stesso momento Milei ha eliminato il suo post su X, contribuendo alla fuga dall’iniziativa. La criptovaluta è tornata a valere pressoché zero, lasciando alcuni dei primi investitori che avevano venduto in tempo con guadagni milionari e tutti gli altri (circa 40mila persone) con la perdita di tutto il patrimonio investito.

È uno schema piuttosto classico che viene definito di rug pull (tirare il tappeto da sotto i piedi), come ha spiegato a El Pais Judith Arnal, ricercatrice del centro di studi internazionali di Madrid Real Instituto Elcano: «Consiste nel surriscaldare il mercato con il sostegno di persone con visibilità pubblica per attirare molti investitori, in modo che il prezzo salga e i promotori escano dal progetto», tenendosi i profitti.

La partecipazione del presidente a un progetto del genere, considerato da alcuni al limite della truffa, ha provocato molte polemiche in Argentina, ma anche nel mondo delle criptovalute, perché operazioni del genere sono considerate nocive per il settore, screditandolo.

Di fronte alle ipotesi di ripercussioni legali, Milei ha detto di non aver «promosso, ma solo diffuso» l’iniziativa e di non aver nessun legame con i promotori. Ha detto di «aver preso uno schiaffo in faccia», ma di averlo fatto in «buona fede». Ha anche sostenuto che chi ha investito nel progetto erano persone appassionate di criptovalute consce dei rischi di quel genere di operazioni: «Se vai al casinò e perdi soldi, di cosa ti lamenti?».

Javier Milei a gennaio 2025 (AP Photo/Markus Schreiber)

La difesa non è sembrata sufficiente a chiudere la questione: l’azienda che ha lanciato l’operazione è la KIP Protocol di Julian Peh, un argentino con anche nazionalità di Singapore che a ottobre si incontrò con Milei per discutere di progetti di intelligenza artificiale e di investimenti in Argentina. Lo statunitense Hayden Mark Davis, un altro dei promotori del progetto, ha detto di aver avuto l’appoggio dei «soci di Milei» e che la cancellazione del post presidenziale su X è stata vista come «un tradimento e ha provocato il panico». Ha poi definito l’operazione un «esperimento venuto male».

Circa il 97 per cento dei meme coin nati fra il 2023 e il 2024 sono di fatto «morti», cioè hanno un volume di scambi vicino allo zero, secondo uno studio di Binance Research, società di analisi del settore. Anche $TRUMP e $MELANIA hanno perso gran parte del proprio valore dopo gli entusiasmi dei primi giorni: la seconda è sotto le quotazioni di partenza.

Non è la prima volta che Milei promuove prodotti legati alle criptovalute: nel 2022, quando era deputato, pubblicizzò CoinX, che in Argentina fu accusata di truffa e di utilizzare metodi da schema piramidale, e nello stesso anno definì «sicuri nel tempo» alcuni NFT, “Non-Fungible Token” che persero gran parte del loro valore poco dopo.