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  • Martedì 18 febbraio 2025

L’ex presidente argentino Alberto Fernández andrà a processo per le violenze contro l’ex compagna

È stato in carica fino al 2023 e si dichiarava femminista: Fabiola Yáñez lo accusa di averla picchiata e minacciata

Alberto Fernández (AP Photo/Gustavo Garello)
Alberto Fernández (AP Photo/Gustavo Garello)

Lunedì l’ex presidente argentino Alberto Fernández è stato rinviato a giudizio per aver aggredito e abusato psicologicamente dell’ex compagna Fabiola Yáñez, che aveva presentato denuncia contro di lui ad agosto. Fernández è accusato di «lesioni lievi e gravi», aggravate dal vincolo familiare e dall’abuso di potere. Alla denuncia di Yañez era seguita una lunga indagine: lunedì un giudice ha concluso che ci sono elementi sufficienti per formalizzare le accuse contro di lui. Al momento Fernández – che è stato in carica fra il 2019 e il 2023 col centrosinistra, e si dichiarava femminista – ha respinto tutte le accuse.

A Fernández vengono contestati nello specifico due episodi di violenza fisica: il primo è un pugno in faccia che l’ex presidente avrebbe dato a Yáñez nel giugno del 2021; il secondo è una colluttazione tra i due che sarebbe avvenuta il giorno seguente. Yáñez ha fotografato alcuni lividi sul suo braccio che secondo lei erano stati causati proprio da Fernández. I due litigi sarebbero comunque avvenuti in un contesto di aggressioni continue, secondo l’accusa. Fernández è inoltre imputato per aver abusato psicologicamente dell’ex compagna.

Nella sentenza con cui un tribunale ha autorizzato l’accusa a incriminare formalmente Fernández, letta dal giornale argentino Clarín, si dice infatti che Fernández avrebbe «esercitato abitualmente e con continuità violenza psicologica contro Yáñez, sotto forma di molestie, intimidazioni, controllo, indifferenza, insulti, accuse, mancanza di rispetto, negazione delle parole, atti svilenti e ostili». Secondo il giudice gli abusi sarebbero avvenuti in un «contesto di violenza di genere segnato dalla particolare relazione asimmetrica di potere» tra i due. Fernández si è dichiarato innocente di tutte le accuse e anzi, ha sostenuto che «se qualcuno è stato aggredito in questa relazione sono io» e che Yáñez si fosse procurata i lividi cadendo da ubriaca.

Il giudice ha stabilito anche il congelamento dell’equivalente di circa 9 milioni di euro dal conto dell’ex presidente, e ha rinnovato il divieto di avvicinamento a meno di 500 metri di distanza da Yáñez. Ha tuttavia eliminato il divieto di lasciare il paese, una misura restrittiva che era stata imposta a Fernández dopo la denuncia, ma ha stabilito l’obbligo di informare il giudice sui suoi spostamenti.

In caso di condanna, considerati tutti i reati che gli vengono contestati, l’ex presidente rischia una pena massima di 18 anni di carcere.

Alberto Fernández è il predecessore del presidente attualmente in carica, Javier Milei. Il caso delle presunte molestie sull’ex compagna era stato molto commentato in Argentina, soprattutto da quando le foto con i lividi di Yáñez erano state pubblicate su alcuni giornali insieme a pezzi di chat in cui lei parlava ad altre persone degli abusi subiti anche durante il periodo della sua gravidanza. Il caso aveva avuto anche delle ripercussioni politiche in quanto Milei, un ultraliberista di destra, lo aveva usato come pretesto per attaccare il centrosinistra e le politiche femministe che aveva sostenuto l’amministrazione di Fernández.

– Leggi anche: La denuncia per violenza di genere contro l’ex presidente argentino Fernández