Dopo Panama anche la Costa Rica si è resa disponibile ad accogliere i migranti espulsi dagli Stati Uniti

Il segretario di stato Marco Rubio e il presidente costaricano Rodrigo Chaves
Il segretario di Stato degli Stati Uniti Marco Rubio e il presidente costaricano Rodrigo Chaves (AP Photo, Mark Schiefelbein)

Il governo della Costa Rica ha annunciato che questa settimana accoglierà il primo volo istituzionale con a bordo 200 immigrati irregolari espulsi dagli Stati Uniti. Le persone saranno principalmente di nazionalità indiana e di altri paesi dell’Asia centrale che non accettano i voli di rimpatrio.

La Costa Rica è il secondo paese dopo Panama ad accettare di ricevere sul proprio territorio dei migranti di altri paesi espulsi dagli Stati Uniti. L’accordo è stato raggiunto dopo il giro di visite istituzionali fatto lo scorso mese da Marco Rubio, il segretario di Stato degli Stati Uniti (l’equivalente di un ministro degli Esteri), e fa parte di un piano più ampio con cui l’amministrazione Trump sta cercando di velocizzare e aumentare le espulsioni degli immigrati irregolari dagli Stati Uniti.

Il governo costaricano sostiene che il paese farà da “ponte” per i migranti espulsi, nel senso che poi da lì dovrebbero tornare nei loro paesi d’origine, e che il successivo processo di rimpatrio sarà interamente finanziato dagli Stati Uniti. Non è chiaro però in che modo il governo costaricano potrà convincere i paesi d’origine ad accettare i voli di rimpatrio. La Costa Rica non ha detto né quante persone ha in programma di accogliere dagli Stati Uniti, né per quanto tempo si prevede che restino sul suo territorio.