Il governo greco allestirà un porto d’emergenza a Santorini, per velocizzare le evacuazioni in caso di terremoto

L'imbarco su un traghetto al porto di Athinios, sull'isola di Santorini, il 4 febbraio
L'imbarco su un traghetto al porto di Athinios, sull'isola di Santorini, il 4 febbraio (EPA/ORESTIS PANAGIOTOU)

Lunedì il ministro greco alla Crisi climatica e alla Protezione civile, Vassilis Kikilias, ha detto che il governo allestirà un porto d’emergenza sull’isola di Santorini, per velocizzare l’evacuazione di abitanti e turisti qualora si verificasse un forte terremoto, eventualità a cui ci si sta preparando da settimane a causa del rilevamento di una serie di segnali preoccupanti. Da fine gennaio, infatti, è aumentata significativamente l’attività sismica nella zona del mar Egeo dove si trova l’isola: migliaia di persone hanno lasciato preventivamente Santorini, in aereo o in traghetto, e sull’isola e in quelle circostanti è stato dichiarato lo stato d’emergenza.

Secondo il governo, il porto dei traghetti esistente non sarebbe sufficiente né adatto in caso d’evacuazione: finché non sarà potenziato, quello temporaneo servirà a garantire che ci sia un punto dove far attraccare un grande numero di imbarcazioni di soccorso. Kikilias ha detto che sarà l’esercito ad allestire e gestire il nuovo porto. Lo scorso fine settimana l’intensità dell’attività sismica era diminuita rispetto ai giorni precedenti, ma domenica le autorità hanno esteso per la terza settimana consecutiva le misure d’emergenza, che tra le altre cose prevedono la chiusura delle scuole.