Un gruppo di hacker russi ha attaccato alcuni siti italiani come ritorsione per le dichiarazioni di Sergio Mattarella sulla Russia

Sergio Mattarella all'Università di Marsiglia il 5 febbraio 2025, occasione in cui ha avanzato le critiche alla Russia poi usate per giustificare l'attacco informatico di lunedì
(ANSA/UFFICIO STAMPA QUIRINALE/FRANCESCO AMMENDOLA)
Sergio Mattarella all'Università di Marsiglia il 5 febbraio 2025, occasione in cui ha avanzato le critiche alla Russia poi usate per giustificare l'attacco informatico di lunedì (ANSA/UFFICIO STAMPA QUIRINALE/FRANCESCO AMMENDOLA)

Il gruppo russo di hacker NoName057(16) ha attaccato diversi siti italiani come ritorsione per alcune frasi critiche della Russia pronunciate nei giorni scorsi dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Parlando all’Università di Marsiglia il 5 febbraio, Mattarella aveva paragonato l’invasione russa dell’Ucraina alle guerre di conquista del Terzo Reich (la Germania nazista) in Europa negli anni Trenta e Quaranta.

L’attacco ha coinvolto i siti di varie aziende e istituzioni italiane, fra cui alcune sezioni di quello di Intesa Sanpaolo, quelli degli aeroporti di Malpensa e Linate (a Milano), e quelli di alcune aziende idriche locali. L’Agenzia per la cybersicurezza nazionale ha detto che l’attacco non ha causato disagi significativi. I siti coinvolti sono stati colpiti con un DDoS (acronimo di distributed denial of service), una delle modalità più comuni per questo tipo di operazioni, che consiste nel generare una notevole richiesta di accessi contemporanei a un sito internet in modo da saturare il sistema e renderlo irraggiungibile.

Anche la portavoce del ministero degli Esteri russo, Marina Zakharova, ha criticato le dichiarazioni di Mattarella, in due diversi interventi pubblici negli ultimi tre giorni: nell’ultimo dei due interventi – lunedì mattina, proprio nelle ore in cui emergeva la notizia dell’attacco ai siti italiani – ha detto che le parole di Mattarella non resteranno «senza conseguenze». Ufficialmente l’attacco informatico non è collegato al governo russo, che però secondo molti osservatori e politici europei negli ultimi anni ha intensificato una campagna di attacchi informatici e atti di sabotaggio contro i paesi europei.