Sono stati condannati dai 4 mesi ai 2 anni di carcere gli agenti che avevano picchiato un detenuto tunisino nel carcere di Reggio Emilia

Lunedì la gup (giudice dell’udienza preliminare) Silvia Guareschi ha condannato a pene che vanno dai 4 mesi ai 2 anni di reclusione i dieci agenti della polizia penitenziaria che nell’aprile del 2023 avevano picchiato un detenuto di 40 anni di nazionalità tunisina nel carcere di Reggio Emilia, in Emilia-Romagna. Il processo si è svolto con il rito abbreviato.
A novembre la procura aveva chiesto cinque anni e otto mesi di reclusione per l’unico agente accusato per tutte le imputazioni (tortura, lesioni e falso), cinque anni per i sette accusati di tortura e lesioni e due anni e otto mesi per i due accusati soltanto di falso. Le pene sono state ridotte perché la gup ha stabilito che la condotta degli agenti non corrisponde ai reati di tortura e lesioni, ma a quelli di abuso d’autorità e percosse aggravate, per cui sono previste pene più basse. Il reato di falso è stato invece confermato ai tre imputati a cui era stato contestato.
Anche se i fatti risalgono al 3 aprile del 2023, erano diventati di pubblico dominio soltanto nel febbraio dello scorso anno, quando diversi giornali avevano diffuso il video del pestaggio. L’uomo aveva fatto denuncia quattro giorni dopo, il 7 aprile, ed era stato trasferito nel carcere di Parma.
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