In Toscana l’opposizione di destra ha fatto ricorso contro la legge per regolare il suicidio assistito, bloccandone la promulgazione

L’opposizione di destra nel Consiglio regionale della Toscana ha fatto ricorso al collegio di garanzia statutaria contro la legge per regolare il suicidio assistito, la procedura con cui a determinate condizioni ci si autosomministra un farmaco letale. La legge regionale era stata approvata martedì, e la Toscana è la prima regione italiana a essersi dotata di una legge di questo tipo.
Secondo i componenti del Consiglio regionale di Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia – che nella votazione per l’approvazione della legge avevano votato contro – la regione non avrebbe le competenze per regolare una materia del genere, in mancanza di una legge nazionale: per questo hanno chiesto la verifica di conformità della legge rispetto allo statuto della regione, una verifica di cui si occupa proprio il collegio di garanzia a cui si sono rivolti. Questo dovrà decidere entro 30 giorni, periodo di tempo in cui la legge non può essere promulgata ed è di fatto sospesa.
In Italia il suicidio assistito è legale dal 2019 grazie a una sentenza della Corte costituzionale, eppure non esiste una legge nazionale che definisca come questo debba avvenire, a quali condizioni e con che tempi, nonostante la Corte stessa abbia ripetutamente invitato il parlamento a farla. Per questa ragione, ed essendo la sanità in parte una competenza regionale, negli ultimi anni la responsabilità di come regolamentare il suicidio assistito si è spostata soprattutto sulle regioni, che devono comunque gestire i casi di persone che legittimamente chiedono di avere accesso alle procedure per somministrarsi un farmaco letale.
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