In Polonia si dovrà rifare il processo contro Justyna Wydrzyńska, attivista condannata per aver aiutato una donna ad abortire

Justyna Wydrzyńska in tribunale a Varsavia, in Polonia, il 14 marzo 2023 (AP Photo)
Justyna Wydrzyńska in tribunale a Varsavia, in Polonia, il 14 marzo 2023 (AP Photo)

Giovedì in Polonia un tribunale ha ordinato che si rifaccia il processo contro l’attivista Justyna Wydrzyńska, simbolo del movimento polacco per il diritto all’aborto che nel 2023 era stata condannata a dieci mesi di lavori di pubblica utilità per aver fornito a una donna delle pillole per interrompere una gravidanza indesiderata. Nel 2021 in Polonia entrò in vigore una legge che rendeva quasi completamente illegale abortire nel paese, che fu ampiamente contestata da enormi manifestazioni e proteste. Era stata presentata dal partito di estrema destra Diritto e Giustizia (PiS), che ha governato in modo semiautoritario per diversi anni prima di essere sconfitto alla fine del 2023 da una coalizione guidata dall’attuale primo ministro Donald Tusk.

Il tribunale ha deciso che il processo debba essere rifatto non perché la legge nel frattempo sia cambiata, dato che il nuovo governo non ci è ancora riuscito, ma per via della giudice che aveva emesso la condanna, Agnieszka Brygidyr-Dorosz.

Brygidyr-Dorosz era una dei giudici nominati dal PiS dopo una serie di riforme illiberali del sistema giudiziario, che il giorno dopo la condanna di Wydrzyńska aveva anche ricevuto una promozione dall’allora ministro della Giustizia e procuratore generale. Giovedì Wydrzyńska ha detto che per lei «questa non è una vittoria», dato che comunque il tribunale non l’ha considerata innocente: un nuovo processo potrebbe però portare a una revisione della decisione precedente. I suoi avvocati avevano fatto ricorso anche sostenendo che la condanna fosse troppo dura.