• Italia
  • Venerdì 14 febbraio 2025

Il grosso caso di intossicazione alimentare tra gli anziani nelle Rsa di Firenze

Tre persone sono morte, più di 100 hanno avuto una gastroenterite: c'è un'indagine in corso

L'ospedale Santa Maria Nuova di Firenze (Foto di Mongolo1984 - Opera propria, CC BY-SA 4.0, Wikimedia)
L'ospedale Santa Maria Nuova di Firenze (Foto di Mongolo1984 - Opera propria, CC BY-SA 4.0, Wikimedia)
0 seconds of 0 secondsVolume 90%
Press shift question mark to access a list of keyboard shortcuts
00:00
00:00
00:00
 

Tre persone anziane sono morte negli ultimi giorni a causa di una presunta intossicazione alimentare che ha coinvolto oltre cento ospiti di quattro Rsa (Residenza sanitaria assistenziale) in provincia di Firenze, tutte di proprietà della stessa società. Secondo quanto ricostruito finora, le persone hanno iniziato a sentirsi male domenica sera dopo aver mangiato: sette anziani sono stati ricoverati in ospedale, due di loro sono morti lunedì e uno giovedì. Gli altri quattro sono stati dimessi. Su 173 ospiti in totale delle quattro case di riposo sono stati registrati 114 casi di gastroenterite.

L’azienda USL Toscana centro, che ha certificato i dati sulle gastroenteriti raccogliendo le informazioni dagli infermieri delle Rsa, ha avviato un’indagine epidemiologica per capire cosa sia successo. La procura di Firenze ha aperto a sua volta un’inchiesta per omicidio colposo e adulterazione o commercio colposo di sostanze alimentari.

Per ora si sa che due delle persone morte risiedevano nella Rsa Villa Desiderio di Settignano, la terza alla Monsavano di Pelago. Le altre case di riposo coinvolte nella sospetta intossicazione alimentare sono l’Arcolaio di Firenze e la San Biagio di Dicomano. Tutte e quattro appartengono alla Sereni Orizzonti, una società di Udine che tra l’Italia e la Spagna gestisce 91 strutture per anziani. Per i pasti si rifornivano tutte dal centro di cottura della Monsavano: il servizio è stato temporaneamente sospeso.

Da lunedì il personale dell’USL Toscana centro sta eseguendo i campionamenti sugli alimenti ancora reperibili che gli ospiti hanno mangiato domenica sera, e che quindi potrebbero essere all’origine del focolaio: passato di carote, mix di verdure, coniglio con patate e pizza. Inoltre, l’azienda sanitaria sta acquisendo tutti i documenti e materiali del caso, compresi quelli relativi a forniture esterne di alimenti alle cucine, scrive l’Ansa.

Giovedì sera il procuratore di Firenze, Filippo Spiezia, ha fatto sapere di avere disposto «urgenti e doverosi accertamenti» sul caso. In una nota diffusa da giornali e agenzie stampa Sereni Orizzonti ha detto di avere incaricato un perito biologo di fare le verifiche. La società ha inoltre scritto che «tutte le procedure sono state correttamente seguite» e che le analisi microbiologiche svolte un mese fa sulle pietanze preparate nel centro cottura a Pelago non avevano rilevato anomalie.

Come ha ricostruito il Corriere Fiorentino, in passato erano state fatte altre indagini sulla Sereni Orizzonti. Nel 2020 la procura di Firenze aprì un fascicolo sulla Rsa Villa San Biagio a Dicomano, dove c’era stato uno dei primi focolai di COVID-19 ed erano morte almeno 13 persone. Si era di nuovo parlato del gruppo Sereni Orizzonti l’anno dopo, quando il personale delle Rsa in varie città aveva proclamato uno sciopero per protestare contro i turni di lavoro pesanti e la riduzione degli orari di lavoro nelle cucine, che secondo i dipendenti stava avendo un impatto negativo sulla qualità del cibo dato agli ospiti.