Trump e Musk insistono sui tagli al governo federale
Un nuovo ordine esecutivo ha concesso più poteri al dipartimento di Elon Musk, ma negli Stati Uniti ci sono molti dubbi di costituzionalità su tutta l'operazione

Martedì il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha firmato un altro ordine esecutivo che ha l’obiettivo di ridurre il numero dei dipendenti delle agenzie federali statunitensi e concede maggiori poteri al “dipartimento per l’efficienza del governo”, conosciuto come DOGE e guidato dal miliardario Elon Musk. Poco prima lo stesso Musk aveva risposto alle domande di alcuni giornalisti in una situazione piuttosto irrituale.
Musk era nello Studio Ovale, l’ufficio del presidente: in piedi, con Donald Trump seduto alla scrivania che lo ascoltava e interveniva poco. C’era anche il figlio di quattro anni di Musk, X, che prima si è messo a giocare con le penne sulla scrivania e poi è stato sulle spalle del padre. In questo contesto Musk ha difeso il suo operato e quello del DOGE, sostenendo che i tagli alle spese del governo siano «necessari» se non si vuole rischiare il «fallimento del paese».
Nelle prime tre settimane di governo il dipartimento di Musk, che conta su alcuni giovani dipendenti e consulenti dell’imprenditore, sono intervenuti nell’amministrazione di 19 agenzie governative, individuando programmi da eliminare. Nel caso di USAID, l’agenzia che si occupa di aiuti internazionali, hanno di fatto proceduto a smantellarla. Il DOGE ha anche avuto accesso ai molti dati sensibili del sistema dei pagamenti del ministero dell’Economia, prima che un giudice federale sabato bloccasse questa possibilità.
Il nuovo ordine esecutivo, chiamato “Iniziativa di ottimizzazione della forza lavoro” obbliga le agenzie federali a ridurre sensibilmente il numero dei loro dipendenti. Limita le nuove assunzioni a una ogni quattro persone licenziate e ogni nuova assunzione dovrà essere approvata dal dipartimento di Musk. Ci sono eccezioni solo per le forze di sicurezza e di controllo dell’immigrazione.

Un altro momento della conferenza stampa nello Studio Ovale (Alex Brandon/AP)
Di fatto concede ulteriore potere a Musk e alla sua squadra. Musk ha detto di voler ridurre il deficit del governo americano di circa 1.000 miliardi di dollari, dimezzandolo rispetto al 2024, eliminando quelli che definisce «sprechi e inefficienze». Nel colloquio con i giornalisti ha denunciato «frodi e abusi» senza portare prove specifiche. Quando è stato interrogato su alcune false denunce dei giorni scorsi, ha risposto: «Alcune cose che dico possono essere sbagliate e vanno corrette».
Le chiusure di uffici e programmi federali e le prime decisioni che riducono il numero dei dipendenti stanno già avendo effetti, nonostante siano soggette a blocchi da parte delle autorità giudiziarie, come nel caso del congedo forzato di tutti i dipendenti di USAID. Chuck Schumer, leader dei Democratici in Senato, ha detto: «Un governo ombra non eletto sta cercando di sostituirsi con la forza al governo federale».
Si discute anche della stessa costituzionalità del dipartimento creato da Trump per l’“efficienza del governo”. Il controllo e la gestione delle agenzie federali secondo la Costituzione sono una prerogativa del Congresso: il presidente può individuare settori che hanno bisogno di essere riformati o finanziati in modo diverso e suggerire questi interventi al Congresso. Il dipartimento creato per Musk non è stato però sottoposto ad alcun esame del Congresso e i suoi dipendenti non eletti stanno operando con grandi poteri e autorità, prendendo decisioni “politiche”.