Come funziona il nuovo Auditel
Non tiene più conto soltanto di chi guarda i programmi in televisione, ma anche su smartphone, tablet e pc

I dati sugli ascolti della prima serata del Festival di Sanremo sono stati presentati in due modi: quello tradizionale e quello in “total audience”. Quest’ultimo termine si riferisce al nuovo metodo di rilevazione degli ascolti televisivi che Auditel – la società che gestisce il più importante sistema di raccolta dati televisivi e radiofonici in Italia – ha introdotto lo scorso 29 dicembre, chiamato per l’appunto “total audience”: a differenza di quanto accadeva in passato, non tiene conto soltanto degli spettatori che guardano i programmi in televisione, ma anche di quelli che lo fanno attraverso dispositivi digitali come smartphone, tablet e pc.
Inoltre, la “total audience” include non soltanto gli spettatori che guardano i programmi in diretta, ma anche il cosiddetto Vosdal (acronimo di Viewing On Same Day As Live), ossia le persone che li guardano in differita su qualsiasi dispositivo, ma nello stesso giorno della messa in onda.
La misurazione degli ascolti sui televisori tradizionali si basa sul metodo campionario, quello con cui Auditel calcola gli ascolti da molti anni: cioè sui cosiddetti meter, degli apparecchi elettronici simili a piccoli decoder installati in un campione di case, che Auditel definisce “famiglie”. Sono oltre 16mila, per un totale di 41mila persone, che sono state scelte perché siano rappresentative della popolazione. Ogni volta che accendono la tv, le “famiglie Auditel” inseriscono sul dispositivo il dato su quante persone, e quali, sono davanti alla tv. I dati raccolti in questo modo vengono poi elaborati con dei modelli statistici, in modo da arrivare a una stima sui comportamenti di tutti gli italiani.
Gli ascolti sugli altri dispositivi vengono invece calcolati con un altro metodo, definito “censuario”: si basa su un software installato sulle piattaforme delle cinque emittenti (Discovery, La7, Mediaset, Rai e Sky) che hanno aderito al sistema, che rileva gli ascolti, sia in diretta che Vosdal, che avvengono su tutti i dispositivi, tramite browser e app.
Questi cambiamenti servono a fornire un dato più preciso e che tenga conto delle nuove abitudini degli spettatori, che sempre più spesso non guardano i programmi televisivi in diretta, ma li recuperano successivamente sul dispositivo che preferiscono. La “total audience” ha una certa importanza anche dal punto di vista commerciale: di fatto, potendo includere nei conteggi anche gli spettatori che guardano i loro programmi su dispositivi diversi dai televisori, le emittenti avranno un potere contrattuale più ampio nella determinazione del prezzo delle inserzioni pubblicitarie.
Per permettere a pubblico, editori e inserzionisti di abituarsi al nuovo metodo, dallo scorso 29 dicembre Auditel pubblica ogni giorno due rilevazioni separate: la prima tiene conto del vecchio sistema, la seconda del “total audience”. Per esempio, in base al vecchio sistema, la prima parte della prima serata del Festival di Sanremo, quella andata in onda dalle 21:15 alle 23:25, ha avuto 15.713.000 spettatori, pari al 63,61 per cento di share, mentre la seconda, quella dalle 23:25 fino alla fine del programma, ne ha avuti 7.992.000, pari al 68,71 per cento. In “total audience” questi valori sono aumentati a 16.199.000 spettatori (cioè il 63,68 per cento di share) nella prima parte e 8.322.000 spettatori (69,25 per cento di share) nella seconda.