Il sindaco di Riace ed europarlamentare Mimmo Lucano è stato condannato in via definitiva a 18 mesi di carcere per falso

Mimmo Lucano nel 2021 (ANSA/Marco Costantino)
Mimmo Lucano nel 2021 (ANSA/Marco Costantino)

Mercoledì la Corte di Cassazione ha condannato in via definitiva il sindaco di Riace Mimmo Lucano a 18 mesi di carcere, con pena sospesa, per accuse di falso. Lucano fu sindaco di Riace dal 2004 al 2018, poi è stato rieletto lo scorso giugno. Durante la sua amministrazione è diventato molto noto per le politiche di accoglienza dei migranti, considerate un modello di integrazione e solidarietà (il cosiddetto “modello Riace”).

Nel 2021 Lucano era stato condannato in primo grado a 13 anni e 6 mesi di carcere per 21 reati commessi nella gestione dei progetti di accoglienza dei migranti, tra cui associazione a delinquere, falso in atto pubblico, peculato, abuso d’ufficio e truffa. Nella sentenza di appello i giudici avevano però assolto Lucano da quasi tutti i reati, e la pena era stata ridotta a 18 mesi. La Cassazione ha confermato questa sentenza. Il fatto che la pena sia sospesa significa che non viene applicata per un determinato periodo di tempo al termine del quale il reato si estingue (se in quel periodo la persona condannata commette lo stesso tipo di reato, allora deve scontare l’intera pena).

Lucano è stato condannato per falsità materiale e ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, in merito a una delibera su un contributo ricevuto per l’accoglienza di alcuni migranti. Oltre a essere sindaco di Riace, lo scorso giugno è stato eletto europarlamentare con Alleanza Verdi e Sinistra.

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