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  • Mercoledì 12 febbraio 2025

Per ora l’Austria non avrà un cancelliere di estrema destra

Sarebbe stata la prima volta dal secondo dopoguerra, ma i negoziati tra l'FPÖ e i conservatori sono saltati

Il leader dell'FPÖ Herbert Kickl (Christian Bruna/Getty Images)
Il leader dell'FPÖ Herbert Kickl (Christian Bruna/Getty Images)
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Mercoledì in Austria sono fallite le trattative per la formazione di un nuovo governo in cui erano coinvolti il Partito della Libertà (FPÖ, di estrema destra) e il Partito Popolare (ÖVP, conservatore). Se i negoziati fossero andati a buon fine Herbert Kickl, il leader dell’FPÖ, sarebbe potuto diventare il primo cancelliere austriaco di estrema destra dal secondo dopoguerra, un’ipotesi che fino a qualche settimana fa sembrava parecchio plausibile.

I problemi hanno riguardato la spartizione dei ministeri: gli accordi sono saltati perché Kickl ha preteso che il ministero dell’Interno fosse affidato al suo partito, principalmente con il fine di approvare politiche molto restrittive sull’immigrazione. Il ministero dell’Interno ha però competenze anche sulle agenzie di intelligence, e i Popolari temevano che affidarlo all’estrema destra avrebbe potuto compromettere la credibilità e l’efficienza dei servizi segreti. L’ÖVP avrebbe comunque ottenuto altri ministeri importanti, come quelli degli Esteri, dell’Economia, delle Infrastrutture e della Difesa.

Non è chiaro cosa succederà ora: giovedì il presidente Alexander Van der Bellen parlerà con i leader dei partiti per decidere come procedere. È possibile che affidi a qualche altro politico l’incarico di formare un governo senza l’FPÖ, cerchi di formare un governo tecnico oppure decida di andare nuovamente a elezioni.

Herbert Kickl, al centro, durante un comizio a Vienna il 27 settembre 2024 (AP Photo/Heinz-Peter Bader)

È la seconda volta negli ultimi sei mesi che saltano i negoziati per formare un governo. L’Austria è in una situazione di stallo politico dallo scorso settembre, quando dalle elezioni era uscito un parlamento frammentato: l’FPÖ era stato il partito più votato, con circa il 29 per cento dei voti (miglior risultato di sempre), i Popolari dell’ex cancelliere Karl Nehammer avevano preso il 26 per cento, e il Partito Socialdemocratico (SPÖ, di centrosinistra) il 21 per cento.

Van der Bellen aveva affidato l’incarico di formare un governo a Nehammer: una decisione irrituale, dato che era stata l’estrema destra a vincere le elezioni. Inizialmente però l’FPÖ era stato escluso dalle trattative perché nessuno degli altri partiti si era detto disposto a governare con Kickl.

– Leggi anche: Il canale YouTube che ha fatto crescere l’estrema destra in Austria

L’FPÖ ha posizioni estremiste, euroscettiche, molto ostili all’immigrazione e no vax. A differenza di altri partiti di estrema destra relativamente nuovi, come AfD in Germania, è una forza politica radicata (fu fondata nel 1956) che in passato ha partecipato a vari governi: per esempio fra il 2017 e il 2019 fu in coalizione con i Popolari, quando il cancelliere era Sebastian Kurz. A questo giro però Nehammer non era disposto a governare con Kickl, che durante la campagna elettorale aveva definito «uno che adora le teorie del complotto».

Nehammer ha quindi provato a creare un’alleanza tra Popolari, Socialdemocratici e NEOS (un piccolo partito centrista), senza riuscirci: i negoziati sono falliti dopo circa due mesi, e il 5 gennaio lui si è dimesso dal ruolo di cancelliere. A quel punto il presidente ha affidato a Kickl l’incarico di formare un governo.

Il leader dell’FPÖ Herbert Kickl a Vienna, il 7 gennaio 2025 (AP Photo/Heinz-Peter Bader)

Kickl ha 56 anni, una lunga carriera politica nell’FPÖ e una retorica estremista in cui compaiono termini che richiamano il passato nazista del paese. Durante la pandemia di Covid-19 ha promosso tesi complottiste e antiscientifiche, e tuttora propone misure molto restrittive nei confronti dei migranti, tra cui la creazione di centri in paesi terzi (un po’ come sta cercando di fare l’Italia in Albania). Promuove la cosiddetta “remigrazione”, ha idee antieuropeiste e al Parlamento Europeo l’FPÖ fa parte del gruppo dei Patrioti per l’Europa, quello tra gli altri di Matteo Salvini e Marine Le Pen.

Se si dovesse andare nuovamente a elezioni il partito di Kickl sarebbe avvantaggiato, dato che rimane di gran lunga primo nei sondaggi.

– Leggi anche: Cos’è esattamente questa “remigrazione”