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  • Mercoledì 12 febbraio 2025

Le iscrizioni al “liceo del Made in Italy” aumenteranno di poche decine di studenti

Ma il ministero dell’Istruzione lo ha annunciato con soddisfazione, parlando di una crescita del 10 per cento

(Stefano Guidi/Getty Images)
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Martedì il ministero dell’Istruzione ha diffuso un comunicato stampa relativo alle iscrizioni alle scuole superiori per l’anno scolastico 2025/2026, che si sono concluse il 10 febbraio. Tra le novità a cui il ministro Giuseppe Valditara ha dato risalto c’è anche un aumento del 10 per cento delle iscrizioni al cosiddetto liceo del Made in Italy, un indirizzo attivo dall’anno scolastico in corso che avrebbe l’obiettivo di trasmettere conoscenze sui prodotti della tradizione italiana.

Valditara aveva parlato di questo aumento già al Tg1, tentando di presentarlo come un dato positivo in un contesto di altri aumenti in altri istituti: ma tenendo conto delle iscrizioni dello scorso anno, che in totale furono circa 500, gli iscritti saranno al massimo una cinquantina in più. In pratica sono tre o quattro classi in tutta Italia, sempre che si riesca a formarle, visto che gli studenti potrebbero essere sparsi sul territorio e impossibili da aggregare.

Nel 2024 le iscrizioni al liceo del Made in Italy erano state solo 375, a cui se ne aggiunsero circa un centinaio in forma cartacea nelle settimane successive, nonostante l’enfasi con cui il governo aveva presentato l’indirizzo. L’aumento così scarso degli studenti è peraltro in linea con le aspettative dei dirigenti scolastici di istituti in diverse regioni sentiti nelle scorse settimane dal Post, che avevano detto di non aspettarsi molte più iscrizioni rispetto all’anno scolastico in corso. Questo perché negli ultimi mesi non sono state date molte nuove informazioni alle famiglie sulle materie e su come stiano andando le attuali classi.

L’idea di un indirizzo legato al Made in Italy era stata molto pubblicizzata dal governo di Giorgia Meloni fin da prima del suo insediamento, a ottobre del 2022. L’idea si concretizzò poi a giugno dell’anno dopo, quando il governo approvò un disegno di legge con una serie di misure che avevano come obiettivo «la valorizzazione, la promozione e la tutela del Made in Italy». Dalle dichiarazioni fatte nei mesi precedenti da alcuni esponenti del governo sembrava che l’idea fosse di creare un nuovo tipo di istituto o un nuovo indirizzo, come il classico e lo scientifico. In realtà il liceo del Made in Italy diventò una variante del liceo delle Scienze umane con “opzione economico sociale” (chiamato anche con l’acronimo LES), un indirizzo creato nel 2010.

Lo scorso anno avevano chiesto di attivare il nuovo indirizzo 128 scuole, ridotte poi a 92 nella fase delle iscrizioni: solo pochissime riuscirono a formare classi per via del numero basso di studenti. Il ministero dell’Istruzione si trovò a dover introdurre una deroga per aggirare i limiti sulla formazione delle classi, permettendo di crearle con un minimo di 17 studenti e non 27, come prevedono le regole nazionali.

– Leggi anche: In Trentino non si riuscirà a formare neanche una classe del liceo del Made in Italy