Gli ultimi mammut della Terra
Un piccolo gruppo continuò a vivere per millenni su una sperduta isola nel circolo polare artico: la sua estinzione è ancora un mistero

Tra il mare della Siberia Orientale e quello dei Ciukci, l’isola di Wrangel è un posto gelido e sperduto a circa 160 chilometri di distanza dalla Russia, di cui fa parte. È grande più o meno quanto l’isola di Creta, non ci vive nessuno e sembra uguale a molti altri posti sopra al Circolo polare artico. Eppure, l’isola di Wrangel ha una caratteristica che la distingue dal resto del mondo: fu l’ultimo posto in cui vissero i mammut. Non solo, lo fecero molto a lungo.
Mentre gli egizi costruivano le loro piramidi più grandi e famose, i mammut pascolavano ancora tranquillamente sull’isola. Si stima che si estinsero circa quattromila anni fa, mettendo fine a una specie che nell’immaginario collettivo viene associata ai moderni elefanti, per quanto molto più pelosa. In realtà gli elefanti odierni non sono discendenti diretti dei mammut, ma possiamo considerarli come dei loro “cugini evolutivi”, con un antenato comune che visse probabilmente intorno a 6 milioni di anni fa.
I mammut vissero tra Nord America, Europa e Asia per milioni di anni, prima di subire un’estinzione di massa che iniziò circa 15mila anni fa. Le cause della loro scomparsa sono ancora dibattute, ma si ritiene che fu dovuta all’aumento della temperatura media globale e forse alla caccia da parte degli esseri umani. I mammut si spostarono sempre più a nord alla ricerca di steppe in cui potessero trovare le piante erbacee di cui si nutrivano, rimanendo confinati in specifiche porzioni di territorio.
Intorno a quel periodo, circa 10mila anni fa, Wrangel non era un’isola: era un territorio montagnoso della Siberia, l’enorme regione geografica che costituisce buona parte del nord dell’odierna Russia. L’area non era molto frequentata dai mammut, che preferivano le zone più pianeggianti dove c’erano maggiori possibilità di trovare cibo. Era però un periodo di grandi sconvolgimenti climatici e territoriali dovuti alla fine dell’era glaciale, e l’innalzamento dei mari dovuto alla rapida fusione dei ghiacci fece sì che Wrangel diventasse un’isola, perdendo il collegamento con il resto del continente.
Quando il clima iniziò a cambiare anche in Siberia, i mammut faticarono ad adattarsi, la loro popolazione iniziò a ridursi e a subire molto di più l’effetto dei predatori, compresi gli esseri umani. Fu probabilmente in quel periodo che un piccolo gruppo di una decina di mammut rimase bloccato sull’appena nata isola di Wrangel, separata dal resto del mondo. Quell’evento del tutto casuale mise inaspettatamente le basi per la formazione di una sorta di riserva naturale, in cui quegli animali vissero per conto proprio per millenni.
L’isola di Wrangel aveva infatti condizioni climatiche ancora paragonabili a quelle dell’era glaciale, tali da favorire la crescita delle piante preferite dai mammut. Questi animali non dovevano inoltre confrontarsi con grandi predatori, cosa che favorì ulteriormente la loro sopravvivenza. Mentre nel resto del mondo la popolazione di mammut continuava a diminuire drasticamente, sull’isola si manteneva stabile.
Love Dalén, un genetista dell’università di Stoccolma, è tra i massimi esperti della storia antica di Wrangel. Negli anni ha analizzato campioni di ossa e tessuti non completamente fossilizzati, studiandone il DNA per ricostruire la storia degli ultimi mammut della Terra. Insieme al suo gruppo di ricerca, ha scoperto che dal gruppo iniziale di dieci individui la colonia che si formò casualmente sull’isola arrivò a una popolazione più o meno stabile di 200 animali, via via sempre più imparentati tra loro col passare dei millenni. Ma una parentela troppo stretta, da un punto di vista genetico, non è una buona notizia.
L’analisi dei campioni ha permesso di rilevare una bassa varietà genetica tra i mammut, come ha dimostrato uno studio coordinato da Dalén pubblicato nel 2024. Nelle grandi popolazioni, una specie ha solitamente un’ampia varietà genetica, perché si accoppiano tra loro individui per lo più non imparentati, mescolando geni con caratteristiche diverse che riducono il rischio di trasmettere alla prole possibili difetti. In una popolazione ristretta, la varietà genetica è molto ridotta e i difetti che si presentano di generazione in generazione (a causa delle mutazioni casuali nei processi di trascrizione del DNA) si sommano e vengono passati alle nuove generazioni.
Per circa seimila anni, i mammut dell’isola di Wrangel dovettero fare i conti con malattie ereditarie e problemi di salute che in altre circostanze avrebbero probabilmente determinato la fine della loro popolazione entro poche generazioni. Le condizioni ambientali favorevoli e la mancanza di predatori ridussero la mortalità e permisero invece a questi animali di sopravvivere a lungo. Poi qualcosa cambiò, e fu la fine dei mammut.
Nonostante le analisi e le ricerche, per ora quel qualcosa rimane un mistero. Inizialmente si era ipotizzato che i mammut sull’isola di Wrangel fossero stati decimati dall’arrivo degli esseri umani. Studi più recenti hanno però segnalato che i primi cacciatori arrivarono sull’isola circa quattro secoli dopo l’estinzione dei mammut, quindi difficilmente fu loro responsabilità.
Il gruppo di ricerca di Dalén ritiene inoltre che quei mammut avessero ancora buone probabilità di sopravvivenza quattromila anni fa, e che fu quindi un evento catastrofico a farli estinguere e non l’impoverimento della loro varietà genetica. Forse un’eruzione vulcanica nell’Artico cambiò velocemente le condizioni di vita sull’isola, o magari qualche specie di uccello portò una malattia sull’isola, come un virus dell’influenza aviaria, contro il quale il sistema immunitario dei mammut indebolito dalla scarsa varietà genetica non poteva fare molto.
La raccolta di altri campioni potrebbe fornire nuovi elementi, ma la guerra in Ucraina ha complicato le attività di ricerca anche sull’isola, nonostante sia a oltre seimila chilometri dal fronte. Le sanzioni economiche e l’interruzione di molte collaborazioni scientifiche con la Russia hanno impedito ai ricercatori come Dalén di tornare a Wrangel, l’ultima isola abitata dai mammut.