Più di 50 persone sono state uccise in un attacco armato nel nord-est della Repubblica Democratica del Congo

Nella sera di lunedì più di 50 persone sono state uccise in un attacco armato in alcuni centri abitati nella parte nord-est della Repubblica Democratica del Congo, nella provincia di Ituri. L’attacco è stato compiuto dai miliziani di uno dei numerosi gruppi armati attivi nel paese, il Codeco (Cooperativa per lo Sviluppo del Congo), che hanno dato fuoco a diverse abitazioni e hanno aggredito chi ci viveva con armi da fuoco e machete: solo la sera prima avevano attaccato un campo profughi nelle vicinanze. Tra i morti almeno 18 sono bambini.
La Repubblica Democratica del Congo è il secondo stato più grande dell’Africa: da tempo in molte delle sue province, soprattutto nella parte orientale del paese, sono attivi gruppi militari e milizie antigovernative, interessate anche allo sfruttamento delle abbondanti riserve di minerali della zona. I loro attacchi hanno costretto molte persone a lasciare le proprie case e a rifugiarsi in campi profughi. Nelle ultime settimane la situazione si è ulteriormente aggravata per gli intensi e violenti scontri tra i ribelli dell’M23, gruppo armato sostenuto dal vicino Ruanda, e l’esercito congolese nelle province di Kivu Nord e Kivu Sud, poco a sud di quella di Ituri, dove ci sono stati gli attacchi di lunedì.
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