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  • Sabato 1 febbraio 2025

Tre giorni movimentati per la politica tedesca

Come una certa sintonia tra il centrodestra e l'estrema destra sull'immigrazione ha causato polemiche e preoccupazioni, nel mezzo della campagna elettorale

Il leader dell’Unione Cristiano-Democratica Friedrich Merz viene applaudito dai parlamentari del suo partito dopo il suo discorso prima del voto sulla riforma dell'immigrazione al Bundestag, il 31 gennaio 2025 (AP Photo/Ebrahim Noroozi)
Il leader dell’Unione Cristiano-Democratica Friedrich Merz viene applaudito dai parlamentari del suo partito dopo il suo discorso prima del voto sulla riforma dell'immigrazione al Bundestag, il 31 gennaio 2025 (AP Photo/Ebrahim Noroozi)
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Venerdì il parlamento tedesco non ha approvato una riforma della legge sull’immigrazione che regola le richieste d’asilo, che avrebbe reso più complicato ottenere un permesso di soggiorno e avrebbe limitato il diritto al ricongiungimento familiare. La votazione era molto attesa perché, se avesse raggiunto abbastanza consensi, sarebbe diventata la prima legge nella storia democratica della Germania ad essere approvata grazie ai voti dell’estrema destra.

Il disegno di legge era stato presentato dall’Unione Cristiano-Democratica (CDU), di centrodestra, ma è stato votato anche dal partito di estrema destra Alternative für Deutschland (AfD): alla fine però è stato bocciato da 350 voti contro 338 a favore, anche per via delle defezioni di 23 parlamentari dei Liberali e di 12 parlamentari della CDU, che non hanno votato. Questa votazione è arrivata alla fine di tre giorni complicati per la politica tedesca, a meno di un mese dalle elezioni legislative.

L’immigrazione sta prendendo sempre più spazio nella campagna elettorale in seguito ad alcuni episodi violenti compiuti da uomini di origine straniera, tra cui l’accoltellamento compiuto la settimana scorsa ad Aschaffenburg, in Baviera, da un richiedente asilo afghano. È stato il terzo episodio violento degli ultimi mesi: a dicembre un uomo originario dell’Arabia Saudita aveva investito e ucciso sei persone al mercatino di Natale a Magdeburgo, mentre lo scorso agosto un uomo siriano aveva ucciso tre persone a Solingen, nel Nord Reno-Westfalia.

Il Bundestag durante la seduta di venerdì 31 gennaio 2025 (AP Photo/Ebrahim Noroozi)

Questi episodi hanno reso più dure le posizioni dei Socialdemocratici (SPD) del cancelliere Olaf Scholz, e hanno avvicinato quelle dell’Unione Cristiano-Democratica alle posizioni di AfD. Al momento la CDU è in testa ai sondaggi con il 30 per cento dei consensi, mentre AfD è data al 21 per cento, seguita dall’SPD. Il leader della CDU e probabile nuovo cancelliere tedesco dopo le elezioni, Friedrich Merz, ha più volte detto che non formerà mai un governo con AfD, ma non si era tirato indietro quando AfD aveva detto di avere intenzione di votare a favore di due mozioni sull’immigrazione da lui presentate.

– Leggi anche: In Germania la campagna elettorale è diventata un dibattito sull’immigrazione

Mercoledì infatti, grazie ai voti della CDU e dei Liberali, ma anche di AfD, il parlamento aveva approvato una mozione non vincolante, ma piuttosto simbolica, sul tema dell’immigrazione che chiedeva più respingimenti delle persone migranti e controlli permanenti alle frontiere: era la prima volta che una mozione veniva approvata grazie ai voti dell’estrema destra. Una seconda mozione presentata sempre dalla CDU – che proponeva di rafforzare i poteri delle forze di sicurezza e la possibilità di arrestare le persone migranti espulse che non lasciano il paese – non era invece passata, ma era stata comunque votata dai parlamentari della CDU e di AfD.

La scelta della CDU e dei Liberali di votare insieme ad AfD è diventata un caso politico in Germania, con la CDU che è stata accusata di aver rotto il cosiddetto “cordone sanitario” (che in tedesco viene chiamato Brandmauer), ossia l’impegno di tutte le forze politiche a non collaborare né allearsi con l’estrema destra. Fra mercoledì e venerdì si erano tenute diverse manifestazioni in Germania contro la decisione della CDU di non ritirare le proprie proposte, permettendo così ad AfD di sostenerle.

Due manifestanti con dei cartelli che dicono “Merz: vergogna” e “porta staffe” durante una protesta davanti al Bundestag, a Berlino, venerdì 31 gennaio 2025. In Germania, “steigbügelhalter”, ossia “porta staffe”, viene spesso usato in modo dispregiativo contro i politici che aiutano un partito che sarebbe considerato loro avversario a diventare più forte (AP Photo/Ebrahim Noroozi)

Merz si era difeso dicendo che le sue proposte erano valide e che non potevano smettere di esserlo solo perché a sostenerle era anche AfD. Inoltre aveva annunciato che il venerdì seguente avrebbe presentato una proposta di legge sul tema dell’immigrazione che, a differenza delle mozioni di mercoledì, sarebbe stata vincolante. Molti politici lo avevano criticato per questa posizione, accusandolo di ignorare di aver legittimato AfD

La critica più rilevante e discussa era arrivata giovedì dall’ex cancelliera ed ex leader della CDU Angela Merkel, che con un raro comunicato pubblico aveva criticato la decisione del partito di presentare una mozione restrittiva sull’immigrazione che sapeva sarebbe stata votata anche da AfD. Merkel aveva detto che era d’accordo con il contenuto della mozione, ma che pensava fosse «sbagliato non sentirsi più vincolati […] e consentire consapevolmente ad AfD di ottenere per la prima volta una maggioranza al Bundestag tedesco».

L’intervento di Merkel è stato importante non solo perché è ancora una delle politiche più influenti e rispettate della Germania, ma anche perché da quando ha lasciato la politica, nel 2021, è rimasta fuori dal dibattito pubblico e raramente ha rilasciato commenti o dichiarazioni.

Dopo il fallimento del voto di venerdì, Merz ha sostenuto che le (relativamente) poche defezioni dei suoi parlamentari e di quelli Liberali non siano da attribuire alle parole di Merkel e che è comunque valsa la pena provarci.

– Leggi anche: Ad Angela Merkel non è piaciuta l’intesa del suo partito con l’estrema destra