L’ex commissario all’emergenza coronavirus Domenico Arcuri è stato assolto nell’inchiesta sull’acquisto di mascherine dalla Cina

Domenico Arcuri, ex commissario straordinario per l’emergenza coronavirus, è stato assolto dal reato di abuso d’ufficio in un’inchiesta riguardante presunti illeciti nell’acquisto di 800 milioni di mascherine dalla Cina durante le prime fasi della pandemia di COVID-19. Il reato di abuso d’ufficio infatti è stato abolito nel 2024. Dato che il processo si è svolto con rito abbreviato, l’assoluzione è stata decisa direttamente dal giudice dell’udienza preliminare (gup). Le accuse di peculato e corruzione, inizialmente ipotizzate dalla procura, erano già state archiviate.
Nello stesso processo è indagata con l’accusa di traffico di influenze illecite una decina di persone: secondo la procura avrebbero approfittato delle proprie relazioni personali per ottenere vantaggi dall’acquisto delle mascherine, pagate 1 miliardo e 250 milioni di euro dal governo.