Quindi, com’è andato questo girone unico di Champions League?
E cosa c'è ancora in ballo nell'ultima giornata con 18 (!) partite in contemporanea
![L'esultanza dell'attaccante del Paris Saint-Germain Gonçalo Ramos dopo il gol del 4-2 segnato contro il Manchester City (Aurelien Meunier - PSG via Getty Images)](https://www.ilpost.it/wp-content/uploads/2025/01/28/1738067986-Gonzalo-Ramos.jpg)
Mercoledì sera c’è l’ultimo turno della “fase campionato” di Champions League maschile, la principale competizione calcistica europea: si giocano diciotto partite tutte allo stesso orario, alle 21, con ancora parecchie cose da decidere. La fase campionato ha sostituito quella a gironi che si svolgeva fino allo scorso anno, nella quale le squadre erano divise in 8 gironi da 4; da quest’anno invece c’è un girone unico di 36 squadre, ognuna delle quali gioca 8 partite contro 8 diverse avversarie. I risultati delle partite di questa prima fase stanno componendo una classifica unica delle 36 squadre in gara e alla fine le prime otto si qualificheranno direttamente per gli ottavi di finale, mentre quelle arrivate tra la nona e la ventiquattresima giocheranno un ulteriore turno di playoff per accedere agli ottavi (qui è spiegato più nel dettaglio come funziona la nuova Champions League).
A una giornata dalla fine, l’Inter è quarta in classifica con 16 punti, il Milan sesto con 15 e l’Atalanta settima con 14; tutte e tre possono qualificarsi direttamente agli ottavi: all’Inter basta un pareggio, Milan e Atalanta invece per esserne sicure devono vincere. Anche la Juventus, diciassettesima con 12 punti (ci sono molte squadre a pari punti, e in quel caso si guarda la differenza tra gol segnati e subiti per determinare la posizione di classifica), è già certa di giocare almeno i playoff, mentre sarà difficile che arrivi tra le prime otto, perché per farlo dovrà vincere contro il Benfica e sperare che non vincano almeno dieci delle dodici squadre tra il quinto e il sedicesimo posto. Il Bologna invece è già certo che resterà fuori dalle prime 24, e quindi non farà i playoff.
È piuttosto difficile, nel complesso, prevedere come sarà la classifica dopo questa ottava e ultima giornata, perché in base ai vari risultati potrebbero cambiare molte cose. Sul sito della Champions League c’è un simulatore della classifica finale, per chi vuole provare a ipotizzare vari incastri di risultati.
Il classificone della Champions League, a una giornata dalla fine della prima fase
Il nuovo format della Champions League ha contribuito a rendere più imprevedibile e aperta l’ultima giornata, perché ci sono ancora tante squadre che si giocano l’ingresso nelle prime otto o nelle prime ventiquattro. Altre invece possono essere motivate a ottenere un buon risultato semplicemente per salire in classifica e avere un sorteggio migliore nel turno successivo (le squadre dalla nona alla sedicesima verranno sorteggiate per affrontare una squadra dalla diciassettesima alla ventiquattresima posizione).
Questa incertezza viene generalmente citata come un fatto positivo nei commenti sulla nuova Champions di giornali specializzati e addetti ai lavori: «È un formato più benevolo che lascia molto da decidere all’ultima giornata», ha scritto per esempio Sports Illustrated, secondo cui «la maggiore imprevedibilità dà alle squadre meno forti più possibilità di raggiungere gli ottavi». Squadre come il Brest e il PSV Eindhoven hanno giocato un’ottima Champions finora e supereranno la prima fase.
D’altro canto il fatto che, dopo la fase campionato, siano ancora in gioco 24 squadre su 36 ha reso ancor più difficile fallire per le grandi squadre che giocano sotto le aspettative nella prima parte di stagione, e quindi essere eliminate nella prima fase, come ha fatto notare tra gli altri l’ex calciatore e opinionista del Times Gregor Robertson. Il Real Madrid, la squadra campione in carica e più vincente di sempre, tra ottobre e novembre ha perso 3 partite contro Lille, Milan e Liverpool, eppure ora è sedicesimo, andrà ai playoff e continuerà a competere per vincere la coppa, pur facendo un turno in più rispetto alle prime otto. Il Manchester City, che sta vivendo la sua peggior stagione da quando è allenato da Pep Guardiola, ha vinto solo due partite su sette finora e ne ha perse tre: adesso è venticinquesimo, ma con una vittoria nell’ultima giornata ha discrete probabilità di rientrare tra le prime 24.
Al di là delle preferenze soggettive per un formato o per l’altro, per ora si può dire, sintetizzando, che questo nuovo girone unico sembra aver spinto le squadre meno quotate a essere più motivate per vincere ogni partita, perché basta qualche buon risultato per rientrare almeno nelle prime 24 e perché è aumentato il numero di avversarie: prima si affrontavano sempre le stesse tre in partite d’andata e di ritorno, con incastri che potevano rendere decisiva anche una sola partita sbagliata.
Dall’altra parte le più forti hanno potuto “gestirsi” maggiormente, mentre col vecchio formato per passare il turno erano costrette a non perdere con le squadre meno quotate, che altrimenti avrebbero passato il girone al loro posto (ora si può perdere qualche partita e andare comunque alla fase successiva). Ci sono eccezioni, chiaramente: il Liverpool ha vinto tutte e sette le partite, segnando 15 gol e subendone solo 2.
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L’attaccante del Feyenoord Santiago Giménez esulta dopo uno dei gol con cui la sua squadra ha battuto 3-0 il Bayern Monaco nell’ultima giornata (Jeroen van den Berg/Soccrates/Getty Images)
Senza dubbio la nuova Champions League ha fatto aumentare il numero di partite tra le grandi squadre sin dalla prima fase, le più apprezzate e seguite dagli appassionati. Nel precedente formato infatti i gruppi erano composti da quattro squadre sorteggiate dalle quattro diverse “fasce” sulla base del ranking, quindi al massimo nella fase a gironi poteva capitare che ci fossero due o tre cosiddetti big match, le partite di cartello; adesso invece ogni squadra ne affronta due di ciascuna fascia. Nella fase campionato si sono quindi viste partite attese e spettacolari come Barcellona-Bayern Monaco 4-1, Paris Saint-Germain-Manchester City 4-2, Liverpool-Real Madrid 2-0. Le italiane hanno affrontato alcune delle migliori squadre, ottenendo tra l’altro alcuni risultati ottimi: Real Madrid-Milan 1-3, Juventus-Manchester City 2-0, Inter-Arsenal 1-0, Bologna-Borussia Dortmund 2-1.
Con il nuovo formato sono anche aumentate le partite (rispetto all’anno scorso ce ne sono due in più nella prima fase e due ulteriori per chi giocherà i playoff), in un periodo in cui si discute molto del fatto che si giochi troppo. Questo da un lato aumenta le occasioni di vedere belle partite e soprattutto i ricavi di chi le organizza (la UEFA, la FIFA) e di chi le gioca (i club, e di rimando i calciatori), ma dall’altro pone diverse questioni problematiche, dall’aumento degli infortuni a un possibile abbassamento della qualità generale, con le forze distribuite tra troppe partite.
Contro il Bayer Leverkusen, campione di Germania in carica, l’Inter ha lasciato (almeno inizialmente) in panchina Nicolò Barella, Federico Dimarco, Lautaro Martínez e Henrikh Mkhitaryan, quattro titolari abituali, dando l’impressione di attribuire maggiore importanza alle partite di campionato precedente e successiva, con la consapevolezza che anche una sconfitta (che in effetti è arrivata) non avrebbe compromesso il suo percorso in Champions. Secondo Sports Illustrated le squadre, cercando di gestire il calendario molto fitto, hanno in parte «compromesso la qualità complessiva delle loro formazioni nelle prime settimane di Champions League».