Giacomo Passeri, cittadino italiano detenuto in Egitto dal 2023, è stato condannato in appello a 25 anni per possesso e traffico di droga

(NPK ANSA)
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Mercoledì un tribunale egiziano ha confermato in appello la condanna a 25 anni nei confronti di Giacomo Passeri, il 31enne di Pescara arrestato in Egitto ad agosto del 2023, e ancora detenuto, perché accusato di possesso e traffico di sostanze stupefacenti, secondo la famiglia perché in possesso di una piccola quantità di marijuana per uso personale. Con le stesse accuse Passeri era stato condannato in primo grado a 25 anni di carcere lo scorso agosto: i suoi legali avevano fatto ricorso contro la condanna, ma il ricorso è stato respinto e la condanna confermata.

Passeri viveva a Londra ed era stato arrestato al Cairo il 23 agosto dello scorso anno, mentre era in vacanza. La famiglia ha chiesto il suo trasferimento in Italia, senza ottenerlo, e ha denunciato le condizioni detentive degradanti in cui si troverebbe Passeri, chiedendo al governo di intervenire: i fratelli, in particolare, avevano raccontato di aver avuto contatti diretti con lui dopo il suo arresto, con una telefonata e alcune lettere in cui Passeri diceva di essere stato maltrattato e di aver ricevuto scarse cure mediche dopo aver subito un’operazione di rimozione dell’appendice.