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  • Giovedì 16 gennaio 2025

L’ultimo discorso di Joe Biden da presidente degli Stati Uniti

Ha parlato del cessate il fuoco a Gaza, dei rischi di una possibile «oligarchia» negli Stati Uniti e della sua storia politica, durata più di cinquant'anni

(Mandel Ngan/Pool via AP)
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Mercoledì sera (notte in Italia) Joe Biden ha tenuto il cosiddetto “farewell speech”, ossia il suo ultimo discorso da presidente degli Stati Uniti prima della fine del mandato, il prossimo 20 gennaio. Il discorso conclude simbolicamente non solo la presidenza di Biden, ma la sua intera carriera politica, durata più di cinquant’anni.

Parlando per circa 20 minuti dallo Studio ovale della Casa Bianca, Biden ha cercato di definire la sua eredità politica secondo i suoi termini.

Ha iniziato rivendicando l’accordo per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza tra Hamas e Israele, mediato anche dagli Stati Uniti, come un successo della sua amministrazione: «Il piano è stato sviluppato e negoziato dal mio team, ma sarà messo in pratica durante la prossima amministrazione», ha detto facendo riferimento all’imminente insediamento del suo successore (e predecessore) Donald Trump.

Ha poi celebrato altri risultati raggiunti negli ultimi quattro anni, tra cui la creazione di milioni di posti di lavoro (pochi giorni fa aveva parlato di 16,6 milioni di nuovi posti) e l’approvazione della «più importante legge sul clima e sull’energia pulita di sempre, nella storia del mondo». È un riferimento al cosiddetto Inflation Reduction Act, un pacchetto economico da 740 miliardi di dollari approvato nel 2022, che prevedeva il più grande investimento della storia statunitense in iniziative per combattere il riscaldamento globale.

Ha messo in guardia rispetto ad alcune cose che lo «preoccupano molto», citando in particolare la «concentrazione del potere nelle mani di ben poche persone eccezionalmente ricche». Biden ha detto che negli Stati Uniti si sta delineando «una oligarchia» che «minaccia la democrazia, i diritti e le libertà». Ha menzionato anche i rischi della disinformazione, che spesso è veicolata dai social media e «rende possibile l’abuso di potere». Non ha citato direttamente Trump, ma questo passaggio è stato interpretato come un riferimento a lui e all’imprenditore Elon Musk, che è uno degli uomini più ricchi del mondo e anche uno dei principali donatori e sostenitori di Trump.

Biden ha poi ripercorso brevemente la sua storia, dicendo che «solo in America tutto è possibile: anche che un bambino balbettante con origini umili a Scranton, in Pennsylvania, e Claymont, in Delaware, sia seduto dietro a questo tavolo nello Studio ovale come presidente degli Stati Uniti». Ha concluso ringraziando tutte le persone che hanno lavorato nella sua amministrazione, tra cui Kamala Harris, che ha definito una «vicepresidente storica».

Il discorso è stato trasmesso da diverse reti televisive. L’ultima volta che Biden aveva fatto un discorso simile era stato per annunciare la sua decisione di ritirarsi dalle elezioni presidenziali, lo scorso luglio.