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  • Mercoledì 15 gennaio 2025

La sorpresa di questa Premier League: il Nottingham Forest

Un po' meno sorprendente se si va a vedere quanto ha speso negli ultimi anni, molto sorprendente se si guarda come gioca

I giocatori del Nottingham Forest esultano dopo il gol del momentaneo vantaggio contro il Liverpool (Paul Bonser/Sport Press Photo via ZUMA Press)
I giocatori del Nottingham Forest esultano dopo il gol del momentaneo vantaggio contro il Liverpool (Paul Bonser/Sport Press Photo via ZUMA Press)
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Martedì sera in Premier League, il principale campionato maschile di calcio inglese, Nottingham Forest e Liverpool hanno pareggiato 1-1 in una partita intensa e significativa, perché metteva di fronte le squadre al momento seconda (il Nottingham) e prima (il Liverpool) in classifica. Se per il Liverpool era normale aspettarsi che giocasse un campionato di alto livello, il Nottingham Forest è una grossa sorpresa perché l’anno scorso era arrivato diciassettesimo, ultima posizione utile per non retrocedere, ed erano trent’anni che non competeva per posizioni di classifica così alte (arrivò terzo nel 1995).

Prima della partita di martedì il Nottingham aveva ottenuto 6 vittorie consecutive, non subendo gol per 4 partite di seguito, mentre nella partita di andata aveva addirittura battuto 1-0 il Liverpool: è l’unica squadra che ci è riuscita, finora, in Premier League. L’allenatore Nuno Espírito Santo, cinquantenne nato nell’arcipelago di São Tomé e Príncipe ma portoghese di nazionalità, ha organizzato una squadra molto difficile da affrontare, che si difende con eccezionale attenzione e quando prende la palla solitamente costruisce le azioni di attacco in contropiede, molto velocemente e con pochi passaggi per arrivare alla porta avversaria; non è spettacolare, ma è piuttosto efficace e concreta.

Nella partita contro il Liverpool ha segnato dopo otto minuti un gol che mostra bene questa concretezza: con due passaggi veloci e verticali Callum Hudson-Odoi e Anthony Elanga, talentuosi calciatori acquistati dal Chelsea e dal Manchester United, hanno portato il pallone dal cerchio di centrocampo all’area avversaria, dove l’attaccante neozelandese Chris Wood ha confermato di essere in gran forma, segnando il suo tredicesimo gol in campionato. Dopo il gol, il Nottingham ha cominciato a difendersi con ordine e aggressività, limitando bene il gioco offensivo del Liverpool, solitamente difficile da contrastare per tutti, e creando alcune occasioni da gol in ripartenza.

I difensori centrali Nikola Milenkovic (fino all’anno scorso alla Fiorentina) e Murillo sono stati tra i migliori in campo assieme al portiere Matz Sels, e solo un gol di testa da calcio d’angolo ha permesso al Liverpool di pareggiare. Il Guardian ha definito la partita «un’altra clamorosa dimostrazione, un altro impressionante passo in una stagione straordinaria». Ora in classifica il Liverpool è primo con 47 punti, il Nottingham Forest secondo con 41, l’Arsenal terzo con 40 e il Chelsea quarto con 37 (ma Liverpool e Arsenal hanno giocato una partita in meno). È difficile immaginare che il Nottingham possa contendere al Liverpool la vittoria del campionato, ma è più che plausibile che competa fino alla fine per arrivare tra le prime quattro e qualificarsi alla prossima Champions League, un obiettivo quasi impensabile a inizio stagione.

Il pareggio tra Nottingham Forest e Liverpool di martedì 14 gennaio

Il Nottingham Forest ha una lunghissima tradizione, perché fu fondato nel 1865 ed è uno dei club calcistici più antichi al mondo. Il suo periodo migliore fu quello alla fine degli anni Settanta: nel 1978 vinse il suo primo e finora unico campionato inglese in modo totalmente inaspettato, visto che era appena stato promosso dalla seconda divisione. Allenato da Brian Clough, un personaggio di culto tra gli appassionati di calcio inglese, arrivò primo davanti al Liverpool, che in quegli anni era una delle migliori squadre d’Europa, vincitrice della Coppa dei Campioni nel 1977 e nel 1978.

Con la vittoria del campionato si qualificò per la successiva Coppa dei Campioni, quella che oggi si chiama Champions League (all’epoca si qualificavano solo le prime dei campionati), nella quale al primo turno eliminò proprio il Liverpool (che si era qualificato vincendo la coppa); nelle successive sfide, giocate tutte su andata e ritorno a eliminazione diretta, batté l’AEK Atene, il Grasshoppers e il Colonia, raggiungendo la finale dove batté il Malmö 1-0 con un gol di Trevor Francis.

L’anno successivo il Nottingham vinse di nuovo la Coppa dei Campioni, battendo in finale l’Amburgo sempre con il punteggio di 1-0. Da quel momento però smise progressivamente di essere competitivo per la vittoria di trofei così prestigiosi; negli anni Duemila le cose peggiorarono fino addirittura alla retrocessione in terza divisione, nel 2005. Nel 2008 tornò in seconda divisione, dove rimase fino all’estate del 2022, quando tornò in Premier League dopo 23 anni di assenza.

Brian Clough (in giacca e cravatta a sinistra) entra in campo davanti ai giocatori del Nottingham Forest prima di una partita contro il Liverpool di fine anni Settanta (Allsport/Getty Images)

Nel frattempo il club era stato acquistato dal ricco e controverso imprenditore greco Evangelos Marinakis, proprietario tra le altre cose anche della squadra greca dell’Olympiacos. Dal suo arrivo nel 2017, e in particolare da quando la squadra è tornata in Premier League, Marinakis ha investito centinaia di milioni per cercare di rinforzarla: secondo il sito specializzato Transfermarkt, nella stagione 2022-2023 il Nottingham spese 198 milioni di euro nell’acquisto di nuovi calciatori; nel 2023-2024 poco meno di 128 milioni e in questa stagione finora ha speso 105 milioni di euro. Dietro il recente exploit, insomma, non ci sono solo le idee tattiche di Espírito Santo o una concomitanza di intuizioni e circostanza fortunate, ma anche una disponibilità economica impareggiabile per quasi tutte le migliori squadre europee.

Inizialmente il Nottingham ha faticato comunque non poco ad adeguarsi al livello della Premier League: fu sedicesimo nell’anno del ritorno e diciassettesimo, come detto, lo scorso. A dicembre del 2023 però le cose cominciarono a cambiare con l’arrivo di Espírito Santo, che in Inghilterra aveva già allenato il Wolverhampton e il Tottenham. Da subito l’allenatore portoghese ha reso la squadra più solida, consentendole di rimanere in Premier League nonostante i quattro punti di penalizzazione che le erano stati dati per alcune violazioni delle regole economiche e finanziarie.

In questa stagione il Nottingham ha acquisito sempre maggior organizzazione e sicurezza, facendo scelte radicali e anche in controtendenza con quanto oggi fanno le squadre di calcio di successo. In un recente approfondimento, il Wall Street Journal ha scritto provocatoriamente che «il Nottingham Forest è diventato l’esperimento più affascinante di questa stagione. Ogni volta che scende in campo, il Forest si pone una domanda radicale: una squadra di calcio può vincere se non ha mai la palla? Dopo oltre metà campionato, la risposta è un deciso sì». La squadra gioca infatti un calcio piuttosto reattivo, nel quale lascia che siano gli avversari a tenere il pallone per la maggior parte del tempo, preferendo difendersi in modo ordinato e cercando di segnare nelle occasioni che si presentano una volta ripresa la palla.

Nuno Espírito Santo durante la partita di andata contro il Liverpool, vinta 1-0 dal Nottingham Forest, a settembre (AP Photo/Rui Vieira)

Prima della partita contro il Liverpool BBC Sport aveva raccolto un po’ di dati che confermano questo approccio. Il Nottingham Forest è la squadra con il minor possesso palla del campionato: mediamente la tiene per il 39,4 per cento del tempo e martedì contro il Liverpool ha avuto addirittura il 29 per cento di possesso palla. È anche tra le peggiori squadre per passaggi fatti nell’ultimo terzo di campo, quindi in attacco, per percentuale di passaggi completati (il 75 per cento), e per occasioni da gol create. A livello difensivo chiaramente le statistiche sono migliori: solo l’Arsenal ha subito meno gol del Nottingham, e nessuna squadra ha giocato tante partite senza subire gol (9 su 21 finora). Ciononostante, i dati dicono che è quantomeno molto strano che il Nottingham sia al secondo posto della Premier League.

Ci sono però una serie di qualità intangibili, o comunque difficili da misurare, che hanno reso il Nottingham una squadra credibile e temibile: l’applicazione difensiva di tutta la squadra, la solidità mentale dei giocatori, la forte unione nel gruppo di giocatori e la convinzione di poter battere chiunque (oltre al Liverpool, hanno battuto anche il Manchester United fuori casa e il Tottenham in casa). Come ha riassunto efficacemente The Athletic, «la qualità più grande che Nuno ha introdotto in questa squadra è più difficile da quantificare con le statistiche: ha dato loro sicurezza, l’idea di meritarsi di competere con queste squadre».