In Bulgaria c’è un accordo per formare il governo dopo tre mesi dalle elezioni e una lunga crisi politica
Mercoledì il presidente della Bulgaria ha dato mandato di formare un nuovo governo a Rosen Zhelyazkov, del partito di centrodestra Cittadini per lo sviluppo europeo della Bulgaria (GERB), dopo quasi tre mesi dalle ultime elezioni che avevano portato a uno stallo politico come le quattro precedenti. GERB era stato il partito più votato (col 26,4 per cento) ma non ha abbastanza seggi per governare da solo. Ora proverà a creare un governo con due alleati: i Socialisti (BSP), un partito filorusso erede del Partito comunista che governò in modo autoritario il paese dal 1946 al 1990, e i populisti di destra di C’è un popolo come questo (ITN). Insieme i tre partiti hanno 107 dei 240 seggi del parlamento, ma un quarto partito, il Movimento per i diritti e le libertà (DPS), che rappresenta la minoranza turca del paese, ha promesso di votare la fiducia al nuovo governo con i propri 19 parlamentari.
La Bulgaria sta affrontando da quasi quattro anni una situazione di crisi politica e di stallo istituzionale: in questo periodo ci sono state sette elezioni, e in nessuna un partito ha ottenuto una chiara maggioranza. Si sono alternati governi di coalizione assai fragili – come quello che ora proverà a formare Zhelyazkov – e governi ad interim. Zhelyazkov ha 56 anni e tra il 2023 e il 2024 è stato presidente del parlamento bulgaro. È stato scelto come nuovo leader di GERB al posto di Boyko Borisov, che aveva guidato tre governi tra il 2009 e il 2021: in quell’anno il suo governo si era dimesso per una serie di grandi proteste contro la corruzione.
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