Nella metro C di Roma ancora non c’è la copertura telefonica
È un problema soprattutto per la sicurezza, perché serve anche a far funzionare i sistemi di videosorveglianza

Nelle stazioni e nelle gallerie della metro C di Roma, la terza linea metropolitana della capitale i cui lavori erano iniziati nel 2007, manca la copertura per i cellulari e per i sistemi di videosorveglianza a causa dell’assenza della rete 5G (la quinta generazione dello standard per le telecomunicazioni dei dispositivi mobili, progettata per offrire velocità di download molto alte rispetto alla generazione precedente, chiamata 4G). Al momento non c’è un’alternativa alla rete 5G per garantire la copertura.
Il non funzionamento del 5G pone soprattutto un problema di sicurezza e proprio nell’anno del Giubileo a causa del quale è previsto l’arrivo in città di 35 milioni di turisti, più del doppio di quelli che l’hanno visitata nel 2023. Nei prossimi mesi, tra l’altro, la maggior parte degli eventi legati al Giubileo si svolgerà nei quartieri est di Roma, proprio quelli serviti dalla linea C.
Il direttore generale del comune di Roma Capitale, Paolo Aielli, ha detto al Corriere della Sera che l’obiettivo dell’attuale amministrazione è accelerare i lavori «per dare copertura a tutte le metro entro quest’anno», dato che il 5G è parzialmente assente anche nella metro A e nella metro B. Nelle prime due linee della metropolitana romana però i sistemi di videosorveglianza non sono legati alla copertura della rete 5G, e quindi il problema è meno urgente.
La realizzazione dell’infrastruttura per la rete 5G e il wi-fi nella capitale era stata affidata alla multinazionale canadese Boldyn Networks Italia con un contratto da 97,7 milioni di euro del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), il grande piano di riforme e investimenti da realizzare entro giugno del 2026 finanziato coi fondi europei del Next Generation EU, di cui l’Italia beneficia nel complesso per oltre 194 miliardi. Come spiega l’edizione romana del Corriere della Sera «la nuova rete 5G connetterà i punti nevralgici della città: 100 piazze, le strade limitrofe con circa 850 hotspot wi-fi 6 di ultima generazione, le stazioni e i tunnel delle linee metropolitane cittadine».
Il programma originale prevedeva il completamento della rete 5G sulle fermate lungo il percorso del Giubileo della metro A entro la fine del 2024 e sulle altre fermate entro il giugno del 2025. La scadenza per i lavori nella metro B era prevista per il dicembre del 2025, mentre per la metro C si prevede di completare la metà della rete entro giugno 2025 e il 100 per cento della rete entro il giugno del 2026, quindi sei mesi dopo la fine del Giubileo.
La costruzione della metro C ha storicamente avuto problemi e ritardi. I primi studi del comune di Roma per aggiungere una terza linea della metropolitana, dopo la A aperta nel 1980 e la B inaugurata nel 1955 e prolungata nel 1990, risalgono agli inizi degli anni Novanta. L’idea iniziale era di aprirla entro il Giubileo del 2000. Il progetto preliminare fu invece approvato nel 2002 e i cantieri furono aperti nel 2007. Ci furono da subito una serie di problemi perché negli studi preliminari non erano stati previsti rilievi archeologici in molte aree di scavo. Negli anni successivi furono approvate diverse modifiche al tracciato originale, complicate e costose, con ulteriori ritardi rispetto ai piani iniziali. La metro C è per ora attiva da Pantano a San Giovanni e si prevede venga conclusa nel 2033.
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