Alex Cotoia, che uccise il padre violento, è stato assolto

Nel secondo processo d’appello i giudici hanno stabilito che agì per difendere se stesso, la madre e il fratello

Alex Cotoia con l'avvocato Claudio Strata in tribunale nel 2023 (ANSA/ALESSANDRO DI MARCO)
Alex Cotoia con l'avvocato Claudio Strata in tribunale nel 2023 (ANSA/ALESSANDRO DI MARCO)
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La Corte d’appello di Torino ha assolto Alex Cotoia, l’uomo che nel 2020 – quando aveva 19 anni – uccise il padre violento a Collegno, vicino a Torino, dopo l’ennesimo episodio di violenza compiuto dal padre.

Cotoia era stato assolto in primo grado nel 2021, come richiesto dal suo avvocato: secondo i giudici aveva agito per legittima difesa, difendendo se stesso, il fratello e la madre dalla violenza del padre. Due anni dopo, a dicembre del 2023, la Corte di Assise d’appello di Torino ribaltò la sentenza e condannò Cotoia a sei anni e due mesi di reclusione. Secondo i giudici di appello, la violenza con cui Cotoia aveva ucciso il padre, con decine di coltellate e sei coltelli diversi, eccedeva la legittima difesa.

Lo scorso luglio però la Corte di Cassazione aveva annullato la condanna e disposto un nuovo processo d’appello. La Corte d’appello ha ora confermato la sentenza di primo grado, stabilendo che Cotoia agì per legittima difesa. Quello che si è concluso è quindi il quarto giudizio sul caso: la procura (la parte che rappresenta l’accusa in un processo penale) potrebbe ancora fare ricorso alla Corte di Cassazione.

Al momento dell’uccisione del padre faceva di cognome Pompa, ma successivamente aveva deciso di cambiarlo con quello della madre.