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  • Venerdì 10 gennaio 2025

Nelle zone colpite dall’incendio di Los Angeles c’è una crisi delle assicurazioni

A causa degli incendi sempre più frequenti e devastanti molti californiani non riescono a trovare copertura assicurativa per le proprie case

Una casa di Malibu, a Los Angeles, avvolta dalle fiamme dell'incendio Palisades, 8 gennaio 2025 (EPA/ALLISON DINNER)
Una casa di Malibu, a Los Angeles, avvolta dalle fiamme dell'incendio Palisades, 8 gennaio 2025 (EPA/ALLISON DINNER)
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Gli incendi che da tre giorni coinvolgono la città di Los Angeles, in California, e i suoi dintorni non sono ancora del tutto domati, ma sono già considerati i più devastanti nella storia della città. La distruzione e i danni rischiano di aggravare una crisi che nello stato è in corso da tempo, cioè quella delle assicurazioni sulla casa.

Negli ultimi anni in California gli incendi i cui danni richiedono l’intervento delle assicurazioni sono diventati sempre più frequenti, rendendo sempre meno vantaggioso per le compagnie offrire le proprie polizze nello stato. Tra il 2020 e il 2022 2,8 milioni di assicurazioni sulla casa non sono state rinnovate, più di 530mila delle quali si trovavano nella contea di Los Angeles: alcuni di questi contratti si sono conclusi per volontà degli assicurati, ma la maggior parte è stata interrotta dalle compagnie, secondo i dati dell’Agenzia federale per le assicurazioni.

Soltanto l’anno scorso la più diffusa in California, State Farm, ha annunciato che non avrebbe rinnovato 72mila polizze; un’altra, chiamata Chubb, ha deciso di smettere di assicurare le case di maggior valore che si trovano nelle zone più a rischio di incendi. Oltre a interrompere i contratti meno vantaggiosi in corso, molte compagnie negli ultimi anni hanno aumentato i premi di quelli ancora attivi.

Il disastro di questi giorni genererà richieste da miliardi di dollari alle assicurazioni, anche perché molte delle case che sono state rase al suolo dalle fiamme hanno un valore enorme: a Pacific Palisades, il lussuoso quartiere dove c’è stato l’incendio di maggiori dimensioni, una casa costa in media 3,5 milioni di dollari.

Il quartiere di Pacific Palisades, a Los Angeles, raso al suolo dagli incendi, 9 gennaio 2025 (AP Photo/Jae C. Hong)

Secondo le stime della banca J.P. Morgan, dei 50 miliardi di dollari di danni stimati per questi incendi le assicurazioni si troveranno a dover coprire circa il 40 per cento, ovvero 20 miliardi: una cifra enorme che rischia di spingere ancora più compagnie assicurative a non rinnovare i contratti, e quelle più piccole a sparire del tutto dal mercato.

La crisi del mercato privato ha portato in questi anni sempre più persone a rivolgersi al California FAIR Plan (CFP), un programma sostenuto dall’Agenzia federale per le assicurazioni per garantire una copertura anche a chi non riesce a trovare opzioni valide sul mercato privato. È un programma ibrido, perché è monitorato da un’agenzia federale ed è stato istituito per legge, ma non è un ente pubblico finanziato con le tasse. Si finanzia principalmente con i guadagni delle assicurazioni che vende, come fosse un privato, ma quando esaurisce i soldi per i rimborsi scatta un meccanismo in base al quale le altre compagnie assicurative private sono tenute a contribuire.

Il CFP costa di più e offre coperture minori rispetto ai privati, ma in alcuni casi è l’unica alternativa disponibile, perché i privati non vogliono assicurare le abitazioni in certe zone della California. Negli ultimi 4 anni le richieste di polizze al CFP per le abitazioni private sono aumentate del 123 per cento, quelle per le attività commerciali del 161 per cento, aumentando il capitale assicurato nell’area del 60 per cento e quindi il rischio a cui è esposta l’assicurazione. Tra i posti in California con la maggior concentrazione di queste polizze c’è proprio Pacific Palisades, dove secondo le proprie stime il programma si troverà a spendere quasi 6 miliardi di dollari in risarcimenti per gli incendi di questi giorni. Questo potrebbe mettere a rischio tutto il programma.

Per far fronte al problema l’anno scorso l’Agenzia federale per le assicurazioni aveva introdotto nuove regole, che impongono alle compagnie private di arrivare gradualmente a dedicare almeno l’85 per cento della propria fetta di mercato alle aree a rischio. Per calcolare questa percentuale potranno considerare anche le assicurazioni coperte da riassicurazioni, ovvero quelle che loro stesse stipulano con altre società per coprire grossi esborsi improvvisi.

A causa dei sempre più frequenti eventi climatici estremi (e dell’inflazione) i costi delle riassicurazioni sono molto aumentati negli ultimi anni: per questo secondo gli esperti la riforma, seppur necessaria per garantire delle alternative ai californiani che vivono nelle zone più a rischio, spingerà le compagnie a far ricadere i costi sui propri assicurati, aumentando ancora di più i premi.