• Libri
  • Venerdì 10 gennaio 2025

La fine dei libri a rate di Einaudi

Era una modalità d'acquisto pensata per aiutare i giovani a permettersi una biblioteca, ma ormai era usata solo da un centinaio di persone sotto i 30 anni

Ripiani che ospitano libri pubblicati da Einaudi, in gran parte riconoscibili per le coste bianche tipiche della collana Supercoralli
Scaffali della libreria Punto Einaudi di Milano, all'interno del cinema Anteo, il 7 gennaio 2024 (il Post)
Caricamento player

Dal prossimo luglio la casa editrice Einaudi smetterà di vendere i propri libri a rate, una possibilità che offriva ai singoli lettori e a enti come scuole e biblioteche da più di 50 anni. In un corsivo pubblicato domenica sul Corriere della Sera se ne era lamentato Ernesto Galli Della Loggia, storico ed editorialista del quotidiano, che ha detto di aver approfittato di questa formula di acquisto fin dal 1960, cioè da quando aveva 18 anni. Secondo Galli Della Loggia il «rateale» ha permesso «a molti italiani di cominciar fin da giovani» a «formarsi una biblioteca e in questo modo di conoscere il mondo».

«Stiamo parlando di un mondo che è molto mutato dagli anni ’70, e in particolare nell’ultimo decennio, sia per quanto riguarda il profilo del lettore, sia in termini numerici», dice Filippo Guglielmone, direttore generale operativo del Gruppo Mondadori (di cui Einaudi fa parte). «Basti pensare che nel 2024 solo 113 persone con meno di 30 anni hanno acquistato libri a rate. Più in generale, se intorno al Duemila più di 35mila persone ed enti si avvalevano di questa possibilità, ora sono poco meno di 3mila, di cui soltanto la metà lettori privati; un’esigua minoranza dei circa 22 milioni di lettori italiani. La casa editrice non ha potuto non ascoltare questo cambiamento in atto», spiega.

Guglielmone aggiunge che più che di «chiusura» pensa che si debba parlare di «trasformazione», perché Einaudi ha in mente un nuovo progetto per «non tradire la missione di rendere accessibile la lettura alle persone giovani, che è stato fin dall’inizio il motore del progetto rateale». Non può anticipare molto di questo nuovo progetto, ma dice che coinvolgerà le biblioteche e le scuole e avrà inizio il prossimo autunno:«Riteniamo che si debba rafforzare la comunicazione con queste realtà: cosa c’è di meglio delle biblioteche e delle scuole per favorire l’accessibilità della lettura?».

Un tempo la vendita a rate dei libri era molto diffusa, e prevista da tanti editori storici italiani. Era per esempio utilizzata per facilitare l’acquisto delle enciclopedie cartacee in molti volumi, più costose rispetto alla media dei libri e considerate un importante mezzo per acculturarsi quando una buona parte della popolazione italiana non aveva potuto frequentare o completare le scuole superiori, o anche le medie.

Einaudi è l’ultima casa editrice a offrire questo modello commerciale, all’interno della formula chiamata “conto aperto Einaudi”. Giulio Einaudi, fondatore della casa editrice, cominciò a parlare di conto aperto nel 1948 e all’inizio degli anni Settanta venne creata una rete di promotori commerciali e agenti per organizzare la vendita delle enciclopedie e delle altre “grandi opere”, espressione che nel gergo editoriale indica i libri più costosi da realizzare, sia per il lavoro sul testo richiesto, sia per la qualità dei materiali utilizzati per confezionarli, a partire da quella della carta.

Per avere un conto aperto era necessario – e tecnicamente lo sarà fino a luglio – rivolgersi a una delle librerie Punto Einaudi presenti in varie città italiane, anche solo contattandole per telefono o email, dove aprire un conto personale per l’acquisto a credito.

Per creare il conto si dovevano scegliere dei libri da acquistare per un valore minimo di 150 euro, scegliendoli da qualsiasi collana di Einaudi o anche tra alcune altre collane degli editori del Gruppo Mondadori, anticipando solo le prime due rate mensili. Il valore delle rate dipendeva dal prezzo complessivo dei libri selezionati, ma partiva da un minimo di 20 euro. Il conto non prevedeva interessi, e le rate si potevano pagare sia in libreria, sia attraverso bonifici o addebiti diretti in banca. Per ottenere i libri si poteva anche scegliere l’invio a casa, con spedizione sempre gratuita. Successivamente al primo ordine il conto poteva essere usato per richiedere altri libri, mantenendo la stessa rata a meno di non raggiungere un nuovo totale da pagare superiore a 24 volte la rata mensile.

Nel suo articolo Galli Della Loggia ipotizzava che con l’abolizione del sistema di acquisto rateale alcune edizioni di Einaudi potrebbero non essere più pubblicate perché rese insostenibili. Si riferiva alle grandi opere, libri che a volte possono avere prezzi superiori a cento euro, come alcuni dei Millenni, collana che raccoglie classici della saggistica e della letteratura di tutti i tempi (in molti casi di interesse solo per gli studiosi di certe materie) spesso proposti in edizione critica, cioè curata da specialisti che scrivono ampi apparati di note.

Per fare qualche esempio, nel 2024 Einaudi ha pubblicato nei Millenni la traduzione italiana della nuova edizione critica di Il capitale di Karl Marx, basata sulla quarta edizione tedesca del libro, pubblicata nel 1890, e comprendente un apparato con le varianti significative delle prime tre edizioni tedesche e della traduzione francese. Un altro è un volume che raccoglie i principali trattati italiani d’architettura del rinascimento, come il De re aedificatoria di Leon Battista Alberti e i Quattro libri dell’architettura del Palladio. Entrambi costano 95 euro.

Guglielmone dice che Einaudi continuerà a pubblicare I millenni senza alterare in alcun modo la tradizione della sua linea editoriale. Spiega che in realtà il sistema di pagamento a rate non contribuiva più in modo significativo alle vendite di questi libri: «Erano meno dello 0,2 per cento le vendite delle grandi opere attraverso la rateazione».

Con la fine del conto aperto alcuni Punti Einaudi – che comunque non appartengono alla casa editrice o a Mondadori – saranno trasformati in librerie indipendenti dalle persone che li gestiscono. In altri casi i consulenti che facevano parte della rete vendita dedicata all’offerta rateale andranno in pensione. «La maggior parte di loro entrerà in una nuova organizzazione commerciale che lavorerà con biblioteche e scuole nel nostro nuovo progetto di promozione della lettura», conclude Guglielmone.

Einaudi ha già un progetto di collaborazione con le scuole che attraverso i Punti Einaudi organizzava incontri con autori e traduttori con le classi, Lo struzzo a scuola.

Tag: einaudi