In Myanmar l’esercito ha ucciso 40 persone in un attacco aereo su un villaggio controllato da una milizia antigovernativa

L'attacco aereo sul villaggio di Kyauk Ni Maw mercoledì (Arakan Army via AP)
L'attacco aereo sul villaggio di Kyauk Ni Maw mercoledì (Arakan Army via AP)

Giovedì l’Esercito dell’Arakan – un gruppo armato che controlla una parte dello stato di Rakhine (detto appunto anche Arakan), nell’ovest del Myanmar, e ne rivendica l’indipendenza – ha detto che l’esercito birmano ha effettuato un attacco aereo contro Kyauk Ni Maw, un piccolo centro abitato su un’isola controllata dall’Esercito dell’Arkan, uccidendo almeno 40 persone e ferendone 20. L’attacco è avvenuto mercoledì pomeriggio e ha anche innescato un incendio in cui sono bruciate centinaia di case. La notizia dell’incendio è stata confermata da un’organizzazione non governativa che opera nella regione, e l’Esercito dell’Arakan ha fornito varie foto del villaggio dopo il bombardamento. L’esercito del Myanmar non ha confermato un attacco, ed è difficile ottenere ulteriori conferme perché nella zona non lavorano regolarmente giornalisti e l’accesso a internet è molto limitato.

In Myanmar sono attive da decenni organizzazioni armate anche molto potenti (alcune dispongono di migliaia di soldati, armi pesanti, mezzi blindati e lanciarazzi) che lottano contro il governo centrale per ottenere l’autonomia o l’indipendenza di uno specifico gruppo etnico. Dopo un colpo di stato nel 2021, in cui l’attuale giunta militare ha deposto il precedente governo eletto, a loro si sono aggiunti anche gruppi armati di dissidenti politici di recente formazione e meno organizzati. Per contrastarli l’esercito ricorre frequentemente a bombardamenti, soprattutto nelle regioni di confine, dove spesso i ribelli controllano più territorio.

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