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  • Mercoledì 8 gennaio 2025

A São Tomé e Principe il primo ministro non si faceva vedere abbastanza

Patrice Emery Trovoada è stato rimosso dal presidente del piccolo stato insulare per alcune «prolungate assenze», di cui non si sa molto

Il primo ministro Patrice Emery Trovoada, settembre 2018 (KYODO NEWS/Parker Song, Pool).
Il primo ministro Patrice Emery Trovoada, settembre 2018 (KYODO NEWS/Parker Song, Pool).
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Carlos Vila Nova, presidente di São Tomé e Principe, uno stato insulare al largo della costa centro-occidentale dell’Africa, ha sciolto il governo e destituito il primo ministro Patrice Emery Trovoada per quelle che ha definito alcune «prolungate assenze» di Trovoada, e per l’incapacità di trovare soluzioni efficaci ai problemi del paese, a suo dire.

Vila Nova ha dato l’annuncio lunedì in un comunicato stampa in cui ha accusato Trovoada di non essere abbastanza presente e di allontanarsi per viaggi all’estero che non comportano «vantaggi visibili per lo stato e il popolo di São Tomé» ma anzi che «si traducono in spese ingiustificabili per l’erario». Il presidente ha dato al partito di Trovoada (l’ADI, Azione Democratica Indipendente, di centrodestra, di cui fa parte anche lui) 72 ore di tempo per formare un nuovo governo.

A São Tomé e Principe il presidente è eletto in modo diretto, mentre il primo ministro, espressione dell’esecutivo, è nominato dal presidente sulla base del risultato elettorale.

São Tomé e Principe è un arcipelago costituito da due piccole isole nel golfo di Guinea. È stato una colonia portoghese fino al 1975, anno in cui ha ottenuto l’indipendenza, poi è stato governato in modo autoritario fino al 1991, quando si sono tenute le prime libere elezioni in un sistema multipartitico. È abitato da poco più di 200mila persone e nella regione è noto per essere una democrazia piuttosto stabile, nonostante in anni recenti ci siano stati diversi tentativi di colpo di stato (cinque dal 1995 a oggi).

L’ultimo avvenne nel 2022, quando un gruppo di sette persone tentò senza riuscirci di prendere il controllo delle forze armate, che contano poche centinaia di soldati. Vennero poi arrestati e, secondo i risultati di un’indagine condotta dal Portogallo, torturati: sei di loro morirono sotto la custodia dei militari in circostanze ancora non del tutto chiarite.

L’episodio del colpo di stato fallito, tra le altre cose, aveva fatto sollevare alcune critiche nei confronti dei metodi non trasparenti del governo di Patrice Emery Trovoada. Figlio di Miguel Trovoada, importante politico dell’isola e già presidente tra il 1991 e il 2001, è stato nominato per la prima volta capo del governo nel febbraio del 2008 e poi per diverse altre volte fino all’ultima nel 2022.

Secondo l’ong statunitense Freedom House, Trovoada dal 2022 ha messo nelle posizioni di potere persone a lui vicine e favorito la carriera dei militari coinvolti nella dura repressione del colpo di stato. Al tentato golpe erano inoltre seguiti diversi arresti, tra cui quello di Delfim Neves, un politico dell’opposizione che in passato aveva accusato l’ADI di brogli elettorali (la Corte costituzionale aveva indagato e respinto la richiesta di un riconteggio).

Negli ultimi anni le condizioni economiche del paese sono migliorate, tanto che a dicembre l’ONU l’ha tolto dalla categoria dei paesi meno sviluppati al mondo: dal 2021 però l’economia sta rallentando, e rimane ancora molto legata alle esportazioni di cacao.