Per tre giorni gli schermi pubblicitari di Reykjavík hanno mostrato solo Isabelle Huppert
Una serie di fotografie dell'attrice facevano parte dell'annuale mostra d'arte più grande d'Islanda, organizzata sospendendo gli annunci commerciali
Per i primi tre giorni dell’anno su 650 schermi pubblicitari sparsi nella città di Reykjavík, la capitale dell’Islanda, non c’è stata nessuna pubblicità ma solo la faccia dell’attrice francese Isabelle Huppert in alcune vecchie fotografie. Per il quarto anno infatti è stata organizzata una “pausa” degli annunci commerciali sugli schermi di Billboard, il principale distributore di pubblicità islandese, per lasciare spazio a un’installazione artistica organizzata insieme al Museo d’Arte di Reykjavík e alla galleria Y. Quest’anno l’installazione è dell’artista statunitense Roni Horn e consiste, oltre che nelle foto di Huppert, in una serie di disegni e annotazioni diaristiche.
La pausa pubblicitaria di Billboard (“Auglýsingahlé Billboard” in islandese) è definita dagli organizzatori e dai giornali islandesi come la più ampia mostra d’arte contemporanea dell’anno. Siguður Atli Sigurðsson, artista e proprietario della galleria Y, ha detto al giornale Vísir che per via della diffusione degli schermi di Billboard è stato stimato che circa l’80 per cento dei residenti di Reykjavík (e dunque una parte consistente della popolazione islandese, che per due terzi vive nella capitale) abbia visto la mostra di Horn ogni giorno tra il primo e il 3 gennaio.
Horn è nata nel 1955 e frequenta da anni l’Islanda. Le sue fotografie di Huppert fanno parte di un’opera intitolata Portrait of an Image (with Isabelle Huppert), letteralmente “Ritratto di un’immagine (con Isabelle Huppert)”, realizzata nel 2005. L’opera è composta da venti sequenze da cinque di ritratti dell’attrice francese in cui il suo volto riflette una grande varietà di emozioni. In ognuna delle sequenze che compone l’opera a Huppert è stato chiesto di interpretare uno dei personaggi dei suoi film, senza però nessun contesto attorno: l’idea dell’opera è quindi che le emozioni rappresentate non appartengano a una persona reale. Horn nella sua pratica artistica si è spesso interessata al concetto di identità, alla sua pluralità e alle sue possibilità di trasformazione.
Sigurðsson ha anche segnalato l’esperienza di fruizione artistica che si può sperimentare nel vedere l’immagine di una donna celebre, la cui faccia è comparsa spesso su vere immagini pubblicitarie, all’interno di spazi solitamente riservati alla pubblicità, ma senza marchi o accostamenti a oggetti da pubblicizzare – nelle fotografie di Huppert si vede solo il viso e non è inquadrato nient’altro. «Rimane solo la persona», ha detto.
Huppert ha 71 anni ed è una delle più famose attrici francesi del mondo, nota in particolar modo per i suoi ruoli in Violette Nozière (1978) di Claude Chabrol, La pianista (2001) di Michael Haneke e recentemente Elle (2016) di Paul Verhoeven.
All’interno dell’installazione islandese sono anche state mostrate delle immagini che fanno parte di altre opere di Horn, come Log, un’opera iniziata nel 2020: è quella che raccoglie le annotazioni diaristiche.
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