Almeno due persone sono morte a Los Angeles a causa degli incendi
E decine di migliaia sono state evacuate: i vigili del fuoco faticano a contenere i tre grandi incendi per i forti venti e la scarsità di acqua
Da martedì i vigili del fuoco della città di Los Angeles, in California, sono impegnati a spegnere tre grossi incendi che si sono estesi molto velocemente a causa delle forti raffiche di vento e di un livello di umidità molto basso. Gli incendi stanno interessando principalmente le zone collinari e costiere di Pacific Palisades, un ricco quartiere residenziale nella parte nord occidentale dell’agglomerato urbano di Los Angeles, tra Santa Monica e Malibu e vicino a Brentwood. Viste le difficoltà degli interventi di emergenza, si ritiene che in queste ore coinvolgeranno un’area ancora più ampia.
Il capo dei vigili del fuoco di Los Angeles ha fatto sapere che almeno due persone sono morte nell’incendio a nord ovest della città, quello nella zona di Pasadena, e che ci sono molti feriti, diversi dei quali sono stati portati in ospedale per curare le ferite da ustioni. Anche un vigile del fuoco è stato ferito gravemente nelle operazioni di soccorso. La sindaca di Los Angeles, Karen Bass, ha dichiarato lo stato di emergenza per tutta la città e ha fatto aprire quattro rifugi per ospitare gli sfollati.
Più di 30mila persone sono state fatte evacuare e quasi 100mila vivono in zone dove è stato raccomandato di farlo. Alle 2 del pomeriggio, le 23 italiane, in tutta la California quasi un milione e mezzo di abitazioni risultava senza elettricità, più di 950mila solo nella contea di Los Angeles, secondo il sito specializzato PowerOutage.us. Le fiamme stanno bruciando la vegetazione e gli alberi, molti dei quali sono caduti a causa del vento: mercoledì sono state segnalate raffiche fino a 160 chilometri orari.
Il primo incendio è divampato martedì mattina (intorno alle 10:30 ora locale, le 19:30 in Italia) sulle colline di Pacific Palisades, dopo essere iniziato vicino al Topanga State Park, una zona boschiva vicina alle montagne. Si è esteso con grande rapidità grazie a venti che hanno raggiunto i 160 chilometri orari: le fiamme hanno coperto un’area di più di 12 chilometri quadrati.
Il secondo incendio è divampato sulle colline nell’entroterra, vicino ad Altadena, a nord della città di Pasadena, nella parte nord orientale dell’area metropolitana di Los Angeles. È cominciato attorno alle 18:30 ora locale (le 3 di notte in Italia) e ha coperto un’area di circa 4 chilometri quadrati, bruciando molte abitazioni. Qui tra le altre cose l’incendio ha lambito una residenza per anziani, costringendo lo staff a evacuare circa 100 pazienti e ad attendere l’arrivo dei soccorsi in un parcheggio adiacente. Un terzo e ultimo incendio è partito attorno alle 22:30 di martedì, ora locale (le 7 di mercoledì mattina in Italia) vicino al quartiere di San Fernando, nella zona nord della città: ha bruciato circa 2 chilometri quadrati.
Nel corso della giornata di mercoledì si erano formati anche altri piccoli focolai in giro per la città, che però i vigili del fuoco hanno detto di essere riusciti a contenere.
In diversi punti di Los Angeles si sono formati ingorghi di auto per via delle molte persone che tentano di lasciare l’area. Molte strade peraltro sono state chiuse per ragioni di sicurezza, tra cui anche la nota Pacific Coast Highway, all’altezza di Pacific Palisades, tra Malibu e Santa Monica. Nelle ultime ore centinaia di migliaia di persone sono rimaste senza energia elettrica perché il servizio è stato interrotto, o a causa dei forti venti o per limitare ulteriori estensioni dell’incendio. Mercoledì molte scuole in tutta la contea rimarranno chiuse.
I vigili del fuoco hanno riferito che nell’area di Pacific Palisades alcuni idranti sono parzialmente o completamente fuori uso, a causa di una riduzione del flusso di acqua dovuto probabilmente alla grande quantità utilizzata per spegnere gli incendi. Il dipartimento per l’Acqua e l’energia di Los Angeles ha detto di essere a conoscenza del problema e di essersi messo al lavoro per garantire la fornitura. Le autorità hanno chiesto ai residenti di limitare al minimo l’uso dell’acqua corrente.
Il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump ha criticato molto duramente la carenza di acqua per far fronte all’emergenza: in un post su Truth Social, il suo social media, ha definito il governatore della California Gavin Newsom un «incompetente». La gestione dell’acqua nello stato è un tema controverso da tempo: la maggior parte viene dalle regioni più piovose della California del nord, mentre le zone dove il consumo è maggiore sono quelle a sud, il che genera un ampio dibattito su quanta acqua il governo federale dovrebbe far arrivare da nord a sud.
Durante il suo primo mandato Trump promosse un maggior afflusso a beneficio degli agricoltori della California centrale e meridionale, ma trovò forte opposizione degli ambientalisti, secondo cui il divario nello sfruttamento idrico avrebbe messo a repentaglio alcune specie di pesci. L’attuale amministrazione di Joe Biden ha optato per una via di mezzo, consentendo le forniture ma con la garanzia della tutela dell’ambiente.