• Mondo
  • Martedì 7 gennaio 2025

Chi prenderà il posto di Justin Trudeau

Nel partito del primo ministro dimissionario canadese, i Liberali, si è iniziato a discutere su chi sarà il nuovo leader e capo del governo, e ci sono già dei nomi

Il primo ministro canadese, Justin Trudeau, a Ottawa il 6 gennaio (Sean Kilpatrick/The Canadian Press via AP)
Il primo ministro canadese, Justin Trudeau, a Ottawa il 6 gennaio (Sean Kilpatrick/The Canadian Press via AP)
Caricamento player

Le dimissioni di Justin Trudeau da primo ministro e da leader dei Liberali, il principale partito di governo in Canada, hanno aperto una nuova fase politica nel paese. Trudeau rimarrà formalmente in carica fino a marzo, ma nel frattempo i membri del suo partito dovranno trovare un sostituto o una sostituta, che ricopra entrambi i ruoli (in Canada il primo ministro è il capo del partito che ha più seggi in parlamento: in questo caso proprio i Liberali). La persona che verrà scelta dovrà però essere confermata a capo del governo con un voto di fiducia del parlamento, il cui esito non è per nulla scontato: non è escluso quindi che si vada a elezioni anticipate rispetto alla naturale scadenza di ottobre.

Le attività del parlamento saranno sospese fino al prossimo 24 marzo per lasciare il tempo ai Liberali di eleggere il loro nuovo leader. In questo lasso di tempo il governo di minoranza che fino a lunedì era guidato da Justin Trudeau non potrà essere sfiduciato. Le cose però potrebbero cambiare in fretta, perché due giorni dopo, il 26 marzo, il parlamento voterà su una serie di decisioni in materia fiscale assai importanti, che sono considerate anche un voto di fiducia per il governo in carica. Se a quel punto il nuovo governo non dovesse ottenerla si andrebbe a elezioni anticipate.

I leader dei principali partiti di opposizione hanno già detto che non intendono votare la fiducia a un nuovo governo dei Liberali. Hanno espresso questa posizione sia i Conservatori di Pierre Poilievre, sia il Nuovo Partito Democratico di Jagmeet Singh, dati rispettivamente al 44 e al 19 per cento nei sondaggi (contro il 20 per cento dei Liberali, in crisi di consensi da diversi mesi). Anche il secondo gruppo più grande in parlamento, il Bloc Québécois, ha detto di ritenere che Trudeau abbia fatto la scelta giusta dimettendosi, e di appoggiare l’idea di un’elezione anticipata.

I Liberali non hanno ancora diffuso dichiarazioni ufficiali sulle tempistiche della selezione, ma in queste ore stanno già iniziando a circolare i nomi di un possibile successore. La persona che verrà nominata capo del partito sarà anche quella che alle prossime elezioni, in qualsiasi momento si terranno, sfiderà il principale candidato dell’opposizione, Pierre Poilievre, dei Conservatori.

Tra i nomi dei possibili successori c’è quello di Chrystia Freeland, ex vicepresidente ed ex ministra delle Finanze.

L’ex ministra delle finanze Chrystia Freeland (Patrick Doyle/The Canadian Press via AP)

Era stata lei a mettere definitivamente in crisi il governo di Trudeau, quando a metà dicembre si era dimessa poche ore prima della presentazione in parlamento dei risultati economici dell’ultimo periodo, che avevano mostrato un deficit di bilancio più alto del previsto. Secondo i giornali canadesi poco prima Freeland aveva saputo che Trudeau aveva intenzione di sostituirla e spostarla in una posizione meno rilevante, e per questo si era dimessa. Freeland è un’ex giornalista che ha lavorato per uno dei principali giornali canadesi, il The Globe and Mail, oltre che per Reuters e il Financial Times.

Un altro nome è quello di Mark Carney: economista, ex governatore della Banca Centrale canadese e di quella britannica, inviato speciale delle Nazioni Unite per il clima.

L’economista ed ex governatore della banca centrale canadese Mark Carney (Adrian Wyld/The Canadian Press via AP) 

Carney ha detto lunedì di considerare l’eventualità, anche se i Conservatori hanno già espresso una posizione molto chiara su di lui attraverso lo slogan “Just like Justin”, ovvero “proprio come Justin” (intendono sottolineare quella che ritengono un’eccessiva vicinanza con le posizioni dell’ex primo ministro, attualmente impopolare). Di Carney si era già parlato in quanto possibile successore di Freeland al ministero delle Finanze.

Sta circolando anche il nome di un’altra persona molto vicina a Trudeau, ovvero Dominic LeBlanc, l’uomo che ha preso il posto di Freeland in seguito alle sue dimissioni. È un amico di vecchissima data dell’ex primo ministro e aveva già ricoperto diversi ruoli nei suoi precedenti governi. È stato eletto in parlamento per la prima volta nel 2000 e nel 2012 si era candidato a guidare i Liberali, ma si era ritirato quando Trudeau aveva annunciato di voler fare lo stesso.

I giornali canadesi stanno citando anche altre ipotesi: l’avvocata Anita Anand, che tra le altre cose è stata ministra dei Trasporti nell’ultimo governo; l’ex avvocato François-Philippe Champagne, anche lui già ministro; la ministra degli Esteri e diplomatica Melanie Joly; e Christy Clark, ex governatrice della British Columbia, una delle province canadesi.

La crisi politica canadese è iniziata in un momento particolarmente delicato per l’economia del paese: i risultati dell’ultimo periodo hanno evidenziato un deficit di bilancio molto più alto del previsto (il deficit è la differenza tra le entrate e le uscite dello stato, cioè tra quanto incassa con le tasse e quanto spende); inoltre il costo della vita e delle case nelle grandi città è considerato un grosso problema, e la disoccupazione ha raggiunto il 6,8 per cento (in Italia è il 5,8). A questo si aggiunge la minaccia del presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump di mettere dei nuovi dazi del 25 per cento su tutte le merci provenienti dal Canada non appena si sarà insediato, cosa che avverrà il prossimo 20 gennaio.