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  • Lunedì 6 gennaio 2025

È iniziato il più importante processo contro Nicolas Sarkozy

L'ex presidente francese è accusato di aver ricevuto milioni di euro dal dittatore libico Muammar Gheddafi per finanziare la campagna elettorale del 2007

Nicolas Sarkozy accoglie Muammar Gheddafi durante la sua visita di Stato in Francia nel 2007 (AP Photo/Francois Mori)
Nicolas Sarkozy accoglie Muammar Gheddafi durante la sua visita di Stato in Francia nel 2007 (AP Photo/Francois Mori)
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Dopo circa dieci anni di indagini, lunedì 6 gennaio è iniziato in Francia il più importante processo contro l’ex presidente Nicolas Sarkozy, accusato di appropriazione indebita di fondi pubblici e finanziamento illegale di una campagna elettorale: è accusato insieme a 12 suoi stretti collaboratori di aver finanziato parte della sua campagna elettorale alle elezioni presidenziali del 2007 con fondi non dichiarati provenienti dal regime del dittatore libico Muammar Gheddafi, morto nel 2011. Sarkozy vinse poi quelle elezioni al ballottaggio con il 53 per cento dei voti. Il processo durerà fino al 10 aprile.

Da diversi anni Sarkozy, che ha 69 anni ed è stato presidente dal 2007 al 2012, è coinvolto in una serie di processi: a febbraio del 2024 è stato condannato in appello a un anno, con sei mesi di pena sospesa, per finanziamenti illeciti, e a dicembre è stato condannato definitivamente in un altro caso per corruzioni a tre anni, che dovrà scontare agli arresti domiciliari. Il caso sui finanziamenti libici è però ben più rilevante, dato che rischia una condanna fino a 10 anni di carcere.

Secondo l’accusa, Sarkozy avrebbe accettato da Gheddafi circa 50 milioni di euro per finanziare parte della sua campagna elettorale. In cambio Sarkozy avrebbe concesso al regime libico favori diplomatici, legali e commerciali, e l’avrebbe aiutato a riabilitare la sua immagine a livello internazionale dopo che la Libia era stata accusata di essere responsabile di due attentati in cui morirono in totale 440 persone: quello al volo Pan Am 103, che cadde nel 1988 a Lockerbie, in Scozia, e quello al volo UTA 772, che cadde nel deserto del Niger nel 1989.

Nel 2007, poco dopo essere stato eletto presidente, Sarkozy ricevette ufficialmente Gheddafi in Francia, 34 anni dopo la sua ultima visita di Stato. In quegli anni erano diversi i paesi occidentali che stavano riallacciando i rapporti con Gheddafi: tra questi ci fu anche l’Italia, che nel 2008, durante il quarto governo di Silvio Berlusconi, firmò uno storico trattato di cooperazione.

Nicolas Sarkozy e Muammar Gheddafi a Tripoli nel luglio del 2007 (ANSA / EPA/SABRI ELMHEDWI / PAL)

– Leggi anche: I processi di Nicolas Sarkozy

La storia del presunto accordo fra Gheddafi e Sarkozy divenne di dominio pubblico nell’aprile del 2012, quando Sarkozy era impegnato in una nuova campagna elettorale per essere rieletto presidente: il giornale online Mediapart, specializzato in giornalismo investigativo, pubblicò un articolo che mostrava un documento del 2006 in cui un ex funzionario libico faceva riferimento a un accordo fra Gheddafi e Sarkozy sul finanziamento della campagna che sarebbe avvenuto l’anno prima, quando Sarkozy era ministro dell’Interno.

Una parte importante dell’accusa si basa sulle testimonianze di un uomo d’affari franco-libanese, Ziad Takieddine, che per anni ha affermato di aver consegnato circa cinque milioni di euro in contanti a Sarkozy e ai suoi collaboratori da parte di Gheddafi tra il 2006 e il 2007. Nel 2020, però, Takieddine aveva pubblicamente ritrattato le accuse in una serie di interviste con una giornalista molto amica della moglie di Sarkozy, la cantante ed ex modella Carla Bruni. Secondo l’accusa Takieddine sarebbe stato pagato più di 600mila euro per ritrattare le sue dichiarazioni: per questo nel 2023 Sarkozy è stato accusato anche di manomissione di testimoni e nell’estate del 2024 Bruni è stata accusata di associazione a delinquere e di aver nascosto delle prove.

Sarkozy e i suoi avvocati negano tutte le accuse e sostengono che gli ex funzionari libici lo accusino per vendicarsi: dopo anni di buoni rapporti fra Sarkozy e Gheddafi la Francia appoggiò l’azione militare in Libia autorizzata dalle Nazioni Unite che contribuì a spodestare il regime di Gheddafi nel 2011, e che portò alla sua uccisione per mano delle truppe ribelli nell’ottobre del 2011. Per questo motivo Sarkozy sostiene che gli ex funzionari e alleati di Gheddafi stiano creando delle false accuse nei suoi confronti.

– Leggi anche: Il giorno in cui morì Gheddafi