Il Congresso degli Stati Uniti ha convalidato la vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali
Lunedì il Congresso degli Stati Uniti, con Camera e Senato in sessione congiunta, ha convalidato l’esito delle elezioni presidenziali di novembre, vinte dal Repubblicano Donald Trump. La sessione è stata presieduta, in quanto presidente del Senato, dalla vicepresidente degli Stati Uniti Kamala Harris, che era anche la candidata dei Democratici alle elezioni. Il suo scopo era registrare e ratificare i voti assegnati da ciascuno stato, con i rispettivi grandi elettori: 316 a Trump e 226 a Harris. È un passaggio formale: c’erano però molta attenzione e speciali misure di sicurezza attorno al Congresso perché durante l’ultima convalida – il 6 gennaio del 2021 – i sostenitori di Trump lo assaltarono, cercando di impedire la ratifica.
Nel 2022 sono state inoltre aggiornate le regole della procedura, definendo il ruolo strettamente cerimoniale del vicepresidente, per impedire che in futuro si ripetessero le pressioni esercitate da Trump sul suo allora vicepresidente, Mike Pence. Questo tentativo senza precedenti fu seguito da centinaia di denunce e processi, e Trump fu incriminato con l’accusa di aver cercato di sovvertire il risultato di una regolare elezione. A differenza di Trump nel 2020, il giorno dopo le elezioni Harris aveva riconosciuto la sconfitta e lo aveva chiamato per congratularsi con lui. Dopo la ratifica del Congresso e del vicepresidente avverrà l’insediamento del nuovo presidente, che cade sempre il 20 gennaio dell’anno successivo al voto: la seconda amministrazione di Trump si insedierà quindi il 20 gennaio del 2025.
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